La storia di Anna Schaeffer è il racconto di come Dio sa trasformare i progetti degli uomini.
Mandando all’aria anche quelli che noi gli penseremmo più congeniali. La giovanissima Anna, bavarese, voleva andare missionaria in terre lontane. Di umilissime origini per raccogliere la «dote» allora necessaria per entrare in convento era andata a servizio presso una famiglia benestante.
Ma all’improvviso la morte del padre sconvolge la costringe a rimandare quel progetto: ci sono cinque fratelli e sorelle più piccole da aiutare. «Aspetterò che diventino grandi», pensa Anna.
Ma all’età di diciannove anni, mentre prestava servizio come domestica, si ustionò con acqua bollente e, nonostante il progressivo peggioramento delle sue condizioni, visse poi serenamente in povertà e in preghiera, offrendo la croce del suo dolore per la salvezza delle anime.
Voleva farsi suora, invece fu inchiodata a un letto e negli ultimi mesi di vita, perseguitata da diavolo, perse anche la voce.
l’inizio di un vero e proprio Calvario, durissimo da accettare. Ma è anche l’inizio di una serie di illuminazioni. Quel letto, a poco a poco, diventa un punto di riferimento per tante persone che vengono da lei a chiedere consiglio. La missione che pensava di vivere in terre lontane la realizza nella sua stanza. Morirà il 5 ottobre 1925.
Benedetto XVI l’ha dichiarata santa il 21 ottobre 2012. Il 5 ottobre la sua memoria liturgica.
P. Vincenzo Di Blasio