«Abbiamo ottenuto la rassicurazione che in nessun modo l’indennità di accompagnamento sarà rivista modulandola sul reddito»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a conclusione di un incontro avuto con il presidente dell’INPS Pasquale Tridico, durante il quale altre rassicurazioni sono arrivate anche sul tema della Disability Card e sui diritti delle parti di unione civile, manifestando la volontà dell’Istituto di facilitare l’accesso alle prestazioni assistenziali in maniera più lineare e non frammentata

«Abbiamo ottenuto la rassicurazione che in nessun modo l’indennità di accompagnamento sarà rivista modulandola sul reddito, proprio perché, secondo quanto di recente stabilito anche dal Consiglio di Stato [Sentenza n. 07850-2020, N.d.R.] la stessa indennità di accompagnamento esula dalla nozione di reddito ai fini del calcolo ISEE»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a conclusione di un incontro avuto con il presidente dell’INPS Pasquale Tridico.
Proprio recentemente, ricordiamo, lo stesso Falabella aveva espresso grande preoccupazione, come riferito sulle nostre pagine, per le parole pronunciate nel luglio scorso dal Presidente dell’INPS, in sede di presentazione alla Camera della Relazione Annuale dell’Istituto, dalle quali sembrava appunto di intendere la volontà di rivedere l’assegno di accompagnamento, modulandolo sul reddito». «È questa un’ipotesi – aveva commentato il Presidente della FISH – che non intendiamo nemmeno prendere in considerazione, in quanto l’indennità di accompagnamento non costituisce incremento di ricchezza, ma un importo riconosciuto a titolo meramente compensativo o risarcitorio a favore delle situazioni di disabilità».
Ora, dunque, sono arrivate a tal proposito le rassicurazioni di Tridico, che non sono per altro state le sole, durante il recente incontro con la FISH.

«Si è parlato infatti – informa Falabella- anche dell’entrata in vigore nel nostro Paese, entro breve tempo, della Disability Card, cioè della misura prevista dall’Unione Europea, che introduce una tessera unica per permettere l’accesso alle persone con disabilità a vari servizi, consentendone la piena inclusione nella vita sociale della comunità. E anche l’impegno all’adozione di un provvedimento, da parte dell’INPS, che garantisca il diritto delle parti di unione civile ad avere gli stessi benefìci, cioè i congedi e i permessi previsti dalla Legge 104/92 e dal Decreto Legislativo 151/01, per l’assistenza a una persona con disabilità, alle stesse condizioni immaginate per i coniugi, e cioè anche per l’assistenza ai parenti dell’altra parte dell’unione».

«Raccogliendo dunque con favore l’impegno del Presidente dell’INPS – prosegue Falabella – a migliorare i servizi per la richiesta dei benefìci da parte della persona con disabilità, oltreché a voler potenziare il processo di gestione delle prestazioni erogate tramite il collegamento di tutti gli attori coinvolti, intendiamo tuttavia puntualizzare che la riorganizzazione nel processo di accertamento dell’invalidità dovrà in realtà trasformarsi necessariamente nella valutazione della condizione di disabilità, in linea con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

«E in ogni caso – conclude il Presidente della FISH – si è trattato di un incontro intenso e proficuo da cui è emersa l’intenzione dell’INPS di voler facilitare l’accesso alle prestazioni assistenziali in maniera più lineare e non frammentata, come invece è avvenuto fino ad oggi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte)

 

 

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