Il Dott. Giovanni Danesi commenta così le linee guida da poco pubblicate: “Il Consensus costituisce un passo importantissimo verso l’acquisizione di linee guida internazionali, attraverso la formalizzazione di ciò che costituisce di fatto la realtà clinica attuale”
Milano, 17 novembre – Quello della sordità è sempre un tema delicato, specialmente in Italia. I dati a supporto dimostrano come gli italiani prestino poca attenzione all’insorgenza dei primi problemi d’udito, evitando di prendere i provvedimenti adeguati. Difatti, lo studio condotto da MED-EL nel marzo 2020, in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, dimostra come 1 persona su 4, in Italia, non abbia mai effettuato un controllo dell’udito. Con il passare degli anni, grazie alla creazione di strumenti sempre più adatti e precisi, anche gli studi e le ricerche sul tema sono aumentate. Oggi è necessario affrontare un cambiamento culturale, che promuova la consapevolezza sul tema della diagnosi e dei controlli preventivi.
Il 27 agosto 2020 è stato pubblicato, sulla rivista Jama Network, il primo Consensus mondiale sul trattamento dell’ipoacusia negli adulti[1]: il primo passo volto a evidenziare quanto sia importante che la pratica clinica aiuti a sensibilizzare gli adulti sul tema e a gestire l’adozione degli impianti cocleari a vantaggio dei pazienti adulti con deficit uditivo bilaterale grave, profondo o da moderato a profondo. Il documento mira a stabilire, quindi, una coerenza nella fornitura di un’assistenza sanitaria uditiva di alta qualità e, soprattutto, basata sull’evidenza. Difatti, i veri nemici sono la scarsa conoscenza del tema e la poca consapevolezza nel riconoscimento del problema.
Il Dott. Giovanni Danesi, Direttore del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Bergamo, commenta così la pubblicazione del Consensus: “Il processo di intesa sugli impianti cocleari negli adulti costituisce un passo importante verso l’acquisizione di linee guida internazionali, attraverso la formalizzazione di ciò che costituisce di fatto la realtà clinica attuale. Da numerosi studi basati sull’evidenza sono emersi dati molto rilevanti, ossia ciò che nella pratica clinica è già una realtà di fatto: per le sordità gravi e profonde l’IC è, ad oggi, l’unico trattamento efficace, non solo nei bambini, ma anche negli anziani.”
I curatori del documento – 31 esperti dell’udito di estrazione chirurgica e audiologica provenienti da 13 paesi diversi – hanno rivoluzionato la percezione generale degli impianti cocleari, stabilendo le prime linee guida mondiali per ottimizzare l’assistenza ai pazienti adulti, le raccomandazioni per i chirurghi, gli esperti in audiologia e gli erogatori di servizi sanitari. Il Consenso comprende 20 dichiarazioni che riguardano sette temi, tra cui: livello di conoscenza degli impianti cocleari; percorso clinico di buone pratiche per la diagnosi; linee guida di buone pratiche per la chirurgia; efficacia clinica degli impianti cocleari; fattori associati ai risultati post-impianto; implicazioni economiche sui costi degli impianti cocleari; rapporto tra deficit uditivo e depressione, declino cognitivo e demenza.
In merito a questo ultimo punto, il dott. Danesi dichiara: “l’IC ha dimostrato non solo di migliorare la qualità di vita, ma anche, e soprattutto, di ridurre l’incidenza di depressione e demenza senile. Tuttavia, al fine di ottenere il massimo rendimento dell’IC, riveste particolare importanza non tanto l’età del paziente al momento dell’impianto, quanto la durata complessiva della sordità prima dell’intervento. Infatti, prima si avvia il paziente candidato all’impianto cocleare verso l’intervento, migliori saranno i risultati in termini di qualità di vita e rendimento uditivo”.
Ingeborg Hochmair, co-fondatrice e CEO di MED-EL, ha infine dichiarato: “Sono queste le iniziative che ci aiuteranno ad affrontare il peso silenzioso della perdita uditiva grave, guardando a quest’ultima come sfida per la salute, con l’obiettivo comune di sensibilizzare le persone sul tema. Il documento dovrebbe aiutare a stabilire uno standard di cura per la gestione della perdita uditiva grave, profonda o moderata, così che tutte le persone che non traggono beneficio dagli apparecchi acustici potranno essere supportati da altre soluzioni. L’impianto cocleare aiuterà loro a comunicare di nuovo con la famiglia e con gli amici in modo efficace, riconquistando fiducia nel confronto con la società”.
Ufficio stampa Omnicom PR Group Italia
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