Carissimi amici,
saluti di pace e gioia nel Signore
Roma 2 ottobre 2020 – Con questa lettera voglio mettervi a conoscenza di una nuova situazione un che la Piccola Missione per i Sordomuti – Opera Gualandi, sta vivendo dallo scorso mese di giugno.
Anche la nostra Congregazione religiosa, un po’ come sta succedendo anche nei vostri Circoli e Associazioni, da molti anni non ci sono più giovani seminaristi che vogliono diventare sacerdoti per i Sordi. I giovani sono sempre meno e i sacerdoti anziani sempre più vecchi.
E’ diventato molto difficile portare avanti il lavoro di formazione nei nostri seminari dell’Italia, del Brasile, delle Filippine e della R.D. del Congo.
Il rischio per la nostra Congregazione – Opera Gualandi è quello di scomparire. Finire per sempre.
La Santa Sede (il Vaticano) invece, vuole che continui il nostro lavoro pastorale e la nostra presenza tra voi Sordi. Quella presenza che è cominciata con Don Giuseppe Gualandi nel 1849 a Bologna. La Santa Sede vuole che il nostro impegno al vostro fianco, deve ancora continuare.
Perciò, a partire dallo scorso mese di giugno, ha scelto un sacerdote esterno a noi, al quale ha dato l’incarico, come Commissario Pontificio di prendere in mano la situazione per cominciare un nuovo cammino alla ricerca di una soluzione che porti all’unione della nostra Congregazione religiosa “La Piccola Missione per i Sordomuti – Opera Gualandi” con un’altra Congregazione più numerosa della nostra.
In questa maniera per noi sarà possibile continuare il nostro impegno pastorale in mezzo a voi e invitare altri giovani a farne parte.
Il sacerdote P. Matteo, come Commissario Pontificio, ha preso tutte le cariche elettive sopra di sé. Infatti è lui adesso il nuovo Superiore generale della nostra Piccola Missione per i Sordomuti – Opera Gualandi.
La parola Commissario potrebbe farvi pensare che ci siano problemi economici al nostro interno. Posso assicurarvi che non è così.
Da quello che vi ho scritto avete certamente capito che i problemi sono di ordine organizzativo, formativo e di sopravvivenza della nostra Congregazione religiosa nel futuro. Non è una questione di soldi.
Lo dimostra il fatto che il Padre Matteo che è insieme il Commissario Pontificio e il nuovo Superiore generale, su indicazione della Santa Sede (Vaticano) ha chiesto a me di continuare ad essere il Rappresentante Legale in tutti gli affari economici in Italia e a guidare come Superiore delegato la Comunità dei Sacerdoti del Gualandi, in Roma (Monteverde).
Approfitto di questa lettera anche per informarvi che siamo già nella fase esecutiva del progetto “Residenza per persone sorde anziane di tutta l’Italia” a Corato (Bari – Puglia). La residenza sarà strutturata anche per essere una RSSA per i Sordi.
La spesa dei lavori (60 posti letto) saranno a carico della nostra Piccola Missione per i Sordomuti – Opera Gualandi- la quale vuole realizzare quest’opera in segno di gratitudine verso per i BENEFATTORI di Molfetta che in passato hanno lasciato la loro eredità per i progetti istituzionali della Piccola Missione per i Sordomuti in particolare per le persone anziane.
Tutti gli operatori all’interno della struttura dovranno essere capaci di comunicare ( capire e farsi capire) dalle persone sorde ospitate nella stessa. Per questo motivo il progetto è stato discusso nelle sue varie fasi anche con i massimi dirigenti dell’ENS della Puglia (Nicola Dentamaro) e dei Presidenti della sezione provinciale di Bari e della BAT. A gestire la struttura non sarà la nostra Congregazione religiosa ma la Fondazione Oasi di Nazareth di Corato, che già gestiste la grande R.S.A. a Corato
Inoltre, la Piccola Missione per i Sordomuti – Opera Gualandi – sta per realizzare nella R.D. del Congo una grande scuola per ragazzi/e sordi, fornita anche di laboratori, area medica e terreni agricoli. Il progetto, si è momentaneamente bloccato perché in Congo tutto è fermo da mesi per colpa del Covid-19. Speriamo quanto prima di ricevere tutti i permessi richiesti per cominciare.
Le foto vi mostrano i due progetti – In Corato e in Congo
Solo per ora è tutto.
Saluti carissimi
P. Savino Castiglione