Nella sala che ospita il capolavoro del Museo della ceramica, “Il Rosso di Montelupo”,fa bella mostra di sé un altro piatto altrettanto prezioso: un riproduzione in rilievo grazie alla stampa 3 D del prezioso manufatto.
É solo uno dei dispositivi progettati assieme all’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Firenze per rendere accessibile il Museo, assieme alle mattonelle tattili che riproducono i decori tradizionali e le didascalie in braille. Il percorso espositivo è pensato “by design” per essere accessibile e ciò si inserisce in un progetto articolato di attività che vuole aprire le porte del Museo a tante fasce della popolazione.
Gli esempi virtuosi non mancano. A partire dalla visita in programma per domenica 3 dicembre nell’ambito di TUTTI AL MUSEO, le aperture speciali per le famiglie. La visita che partirà alle ore 16.00 e il successivo laboratorio “Decorazioni in ceramica” saranno accompagnati da una guida esperta LIS (Lingua dei segni italiana). Attività sono state organizzate in collaborazione con l’ENS (Ente Nazionale Sordi) di Firenze. La mostra ancora in corso fino al 7 gennaio “La ceramica di Montelupo e gli Uffizi.
Una galleria di confronti” è stata anche l’occasione per promuovere visite tematiche accessibili. Solo per citarne alcune: la vista tattile in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti; la visita con gli ospite della RSA “Il Castello”; una visita nell’ambito del progetto “Musei e Alzheimer” e una visita in collaborazione con l’associazione AVO EVI destinata a pazienti psichiatrici. Altre visite al Museo sono state fatte in occasione della mostra “Sante Madonne e Arpie” rivolta alle persone con Alzheimer, nel corso degli appuntamenti dell’”Ottobre rosa” per riflettere sul valore dell’arte come portatrice in generale di benessere e un altro appuntamento è stato rivolto ai cittadini che frequentano il corso di italiano per stranieri.
«Uno dei primi obiettivi che mi sono data e che ho condiviso con l’amministrazione fresca di nomina come direttrice scientifica è stato quello di promuovere l’accessibilità del Museo – racconta la direttrice Lorenza Camini – Sono fermamente convinta che il ruolo dei musei debba essere quello di promuovere la “convivenza delle differenze” citando Fabrizio Acanfora, esperto di accessibilità.
La visita e il laboratorio del 3 dicembre sono aperti a tutti e l’obiettivo è che venga fruita da un pubblico misto, non solo da non udenti». Il Museo della ceramica poi è uscito dal proprio spazio fisico e si è avvicinato ad alcuni ragazzi ospiti della Casa Circondariale Mario Gozzini (Solliccianino). Due incontri in cui alcuni frammenti di manufatti conservati nei depositi del Museo e le ricostruzioni di piatti e boccali hanno consentito di ripercorrere la storia della ceramica di Montelupo. La presenza di un torniante e di una decoratrice, inoltre, ha permesso di dar vita alle forme e ai decori che caratterizzano i manufatti rinascimentali montelupini. «Quando abbiamo ridisegnato il percorso del Museo della ceramica abbiamo messo il primo seme che nel tempo ha germogliato, grazie anche alla sensibilità della direttrice scientifica, Lorenza Camin.
Il Museo della ceramica è un museo di storie prima che di manufatti, con un grande potere evocativo e se lo vediamo in questa prospettiva capiamo come ben si presti ad accogliere differenti fasce di pubblico.
Un museo aperto, popolare e accessibile è questa la filosofia che abbiamo perseguito e che vogliamo portare avanti», afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino – Ufficio stampa
Redazione GoNews