Bar, chalet, uffici e hotel: i magnifici 30 fermani che parlano anche con i sordi. “E per tutti in arrivo l’App che traduce la LiS”

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Trenta tra operatori commerciali, del turismo, dei servizi e della cultura hanno scelto di investire il loro tempo per imparare la lingua dei segni nelle aule dell’università San Domenico di Fermo. “Oggi consegniamo gli attestati a chi ha seguito il primo corso di sensibilizzazione alla Lis affidati alla professoressa Diletta Coppola” introduce il direttore Carlo Nofri.

L’assessore Mirco Giampieri e il consigliere Tombolini di Porto San Giorgio non sono voluti mancare al primo step verso la Fermo Deaf Friendly city che coinvolge anche i cugini sangiorgesi “e speriamo di coinvolgerne altre di città” spiega Carlo Nofri.

L’Ossmed sta preparando un’App gratuita da scaricare sul cellulare con all’interno informazioni turistiche su Porto San Giorgio e Fermo, aiutati dal giornalista  Adolfo Leoni, in 11 lingue, tra quelle dei segni, inclusa quella internazionale, italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo. “Il tutto con un linguaggio semplice, che abbini il rigore scientifico di quel che si deve dire e la semplicità dell’esposizione”.

All’interno dell’Ap ci sarà anche una mappa in cui tutte le imprese deaf friendly saranno segnalate. “Si parte dai primi 30 che hanno frequentato il corso e hanno siglato il protocollo per la buona accoglienza sottoscritto dai partecipanti”.

Ai trenta sarà dato in comodato d’uso anche un tablet con traduttori automatici integrati per relazionarsi al meglio con stranieri e sordi. “In autunno partirà il secondo livello di Lis, ma siccome vogliamo far crescere la rete, ci sarà anche un nuovo corso di base” annuncia Nofri, che spera in una grande partecipazione, soprattutto se ci crederanno anche lee istituzioni.

Ogni attività riceve una vetrofania da inserire sulla vetrina e un cartoncino da tavolo che certifica la conoscenza della Lis. “Durante la pandemia avrei voluto far partire un servizio di traduzione in Lis per accompagnare i tanti messaggi che mandavamo. Qui non parliamo di uno spot, ma di un inizio. Sapere che il corso l’ha frequentato anche la dottoressa Leonori mi rende felice” sottolinea Giampieri.

“Ho iniziato attività politica perché volevo incidere nella cultura e nell’istruzione. Nel mio piccolo cerco sempre di essere attivo, complimenti per questo percorso” le parole del giovane consigliere comunale Catalini.

“Complimenti alla prof, ha saputo creare il gruppo” ribadisce Tarantini incassando l’applauso, con mani alzate, più lungo per i suoi entusiasti 74 anni.

Classi eterogenee, come le motivazioni: “Chi ha iniziato per motivi commerciali, chi spinto dai superiori, chi per curiosità, chi sognava di imparare la Lis: alla fine tutti si sono arricchiti e hanno imparato. Non è questione di fondi, qui c’è la volontà del rettore Nofri e la vostra che vi ha fatto partecipare e fare gli esercizi. Siete voi che ci dimostrate che questa Università è sulla strada giusta” sottolinea la professoressa. Cosa hanno imparato? “Sanno tenere una conversazione” e la prova in diretta funziona.

I trenta partecipanti arrivano da mondi diversi: campeggi, bar, hotel, chalet, ristoranti, communi, Croce verde e perfino dalla questura.

Eccoli: Matteo e Stefano Orfini, Maria Chiara Leonori, Lucia Malaspina, Barbara Principi, Giordano Santarelli, Elisa Catalini, Giuseppe Catalini e Patrizia Catalini, Eleonora D’Alessio e Monia Marziali, Lucia Albertini, Laura Albertini, Federica Pecorari, Enea Ruci, Marco Capanna, Ronny Falzolgher, Davide Triulzi, Fabiana D’Angelo, Manuela ed Enzo Tarantini, Marina Bonazzi, Marzia Simonelli, Valentina Vagnoni, Crislaine De Lima Zafatoski, Laura Lattanzi

 

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