L’Italia sembra finalmente avviata verso il riconoscimento della LIS (Lingua Italiana dei Segni) come lingua ufficiale di comunicazione della comunità sorda. Un riconoscimento della lingua dei segni nazionale già effettuato dalla maggior parte dei paesi europei in attuazione di una Convenzione dell’ONU del 2009 ratificata anche dall’Italia. Uno specifico disegno di legge è già stato approvato dal Senato nella scorsa legislatura ed inviato in seconda lettura alla Camera dei Deputati.
L’attenzione del legislatore per questo atteso provvedimento non premia solo gli sforzi che l’intera comunità sorda ha profuso in questi anni per vedere tutelati i propri diritti, ma testimonia anche il diffondersi di una maggiore sensibilità sociale intorno al tema della disabilità come potenziale fattore di esclusione sociale. Ostacolo che la nostra carta costituzionale raccomanda di rimuovere in tutte le sue forme per garantire a tutti i cittadini pari opportunità. Basti ricordare che, secondo stime attendibili, circa 877.00 italiani soffrono di ipoacusia e circa 70.000 hanno un sordità grave o profonda, cioè con oltre il 70% di riduzione dell’udito.
Naturalmente in questa nuova prospettiva assumeranno un ruolo strategico gli “interpreti LIS”, mediatori della comunicazione di cui si dovrà prevedere una più diffusa e capillare presenza nel mondo dell’istruzione e dei servizi pubblici al fine di assicurare un effettivo supporto all’utenza sorda.
La conferenza, organizzata nell’ambito della Settimana Mondiale della Sordità, si propone come momento di riflessione sullo stato dell’arte nel campo dell’inclusione scolastica e sociale dei cittadini sordi. Oltre ad offrire una panoramica degli interventi in questo settore, saranno presentati anche progetti educativi e servizi innovativi ad alto valore tecnologico che verranno sperimentati a livello locale e potranno contribuire a costruire in futuro una società “deaf friendly”, cioè più facilmente accessibile a tutti i cittadini sordi.
In occasione della conferenza, infine, l’Osservatorio Nazionale lancerà anche un ambizioso progetto pilota, “Fermo prima città deaf friendly d’Italia”, cioè facilmente accessibile alle persone sorde. Una sfida che fa appello a tutta la società civile e alle istituzioni e che vuole incarnare attraverso un’azione esemplare lo spirito più profondo di una Learning City dell’Unesco.
Il progetto prevede infatti due azioni principali: la creazione di un primo corso di laurea sperimentale per interpreti LIS pienamente accessibile anche agli studenti sordi e la diffusione della conoscenza della lingua italiana dei segni in tutta la città, mirando a qualificare Fermo e il suo territorio come destinazione turistica privilegiata per la platea internazionale delle persone sorde.
“A deaf friendly university in a deaf friendly city”, un’università accessibile agli studenti sordi in una città accessibile alle persone sorde: questo lo slogan di un progetto in linea con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e che vuole coniugare l’attitudine a pensare globalmente con quella, altrettanto importante, ad agire localmente. A questo scopo OSSMED istituirà un Gruppo di Ricerca, con la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti italiani del settore, che avrà il compito di sviluppare i contenuti progettuali ed assistere le istituzioni locali nella fase di attuazione.