Sardegna. Numero unico europeo, come funzionerà la chiamata al 112

C’è anche la app per sordomuti

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Anche la Sardegna entra a far parte delle regioni italiane dove è attivo il Numero unico europeo: per qualunque emergenza, dai vigili del fuoco alla polizia, si chiama il 112, che poi corrisponde al vecchio numero dei carabinieri.

Nell’Isola la centrale unica di risposta si trova a SassariOlbia, invece, è stata scelta come primo distretto telefonico per tutta la fase di prova e collaudo delle richieste di emergenza. Il nuovo sistema funziona così: l’operatore tecnico di Sala operativa codifica la richiesta, ovvero stabilisce le necessità di chi richiede aiuto e si occupa di attivare il reparto di soccorso adeguato.

L’attivazione del 112 è stata gestita dall‘Areus, l’Azienda sanitaria delle emergenze/urgenze con sede a Nuoro. “L’utente non si è nemmeno accorto che dall’altro capo del telefono ci fosse un operatore del 112 – spiega Michela Cualbu, la manager di progetto che si è occupata di costruire la rete sarda del Neu -. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla grande disponibilità e collaborazione di Prefetture, Comandi di Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del fuoco e della Capitaneria di Porto”.

In Sardegna il passaggio sarà graduale. Dopo Olbia e la Gallura, il secondo distretto telefonico che verrà attivato sarà quello del Sassarese: la data fissata è per il 31 gennaio 2023. Il 14 febbraio toccherà alle province di Oristano e Nuoro, inclusa l’Ogliastra; il 28 febbraio sarà la volta di Cagliari, Sulcis e Medlio Campidano.

“A marzo – spiegano dall’Areus – tutti i cittadini sardi e i turisti potranno avere come unico riferimento, per qualsiasi emergenza, il numero 112. L’avvio del distretto di Olbia e il successivo passaggio agli altri distretti telefonici regionali è stato concordato con il Ministero dell’interno e con quello dello Sviluppo economico”.

I vecchi numeri delle forze dell’ordine rimarranno comunque attivi ma confluiranno in automatico nella Centrale operativa del Nue regionale. Quindi non spariranno i classici riferimenti: Soccorsi Sanitari (118), Vigili del Fuoco (115), Arma dei Carabinieri (112), Polizia di Stato (113) e Capitaneria di Porto (1530).

“I cittadini sardi si meritano un servizio all’avanguardia e un sistema di emergenza urgenza evoluto come quello di altre realtà italiane ed europee”, è il commento di Simonetta Bettelini, Dg di Areus. Ogni Nie regionale è collegato con il Ced, il Centro elaborazione dati interforze del Viminale, per cui in pochi secondi vengono raccolti anche i dati identificativi di chi chiama.

Scaricando la App gratuita ‘Where are U’, c’è anche la possibilità di chiamare il 112 e venire immediatamente geolocalizzati, perché in automatico alla Centrale operativa compare la posizione del chiamante che viene trasferita alle squadre di soccorso. Grazie all’opzione ‘Chat o telefonata muta’, la chiamata possono farla anche i sardi. Sarà poi attivato anche il servizio multilingue per gli stranieri che chiedono aiuto e non sanno parlare l’italiano o comunque la lingua del Paese europeo in cui si trovano.

 

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