La domotica fa parte della nostra vita quotidiana e la sfruttiamo per vari impieghi: è un valido alleato per la vita di tutti i giorni, ma lo è ancora di più quando viene in soccorso di persone che hanno una disabilità.
La domotica e l’autismo
Esistono degli appartamenti domotici, a Varese, creati dalla Fondazione Sacra Famiglia, con il sostegno di Fondazione Vodafone, Fondazione Pasquinelli, Spazio Blu e Harmonie Care, progettati proprio per sostenere e aiutare le persone affetta da autismo. Un progetto unico in Europa che mette la domotica a servizio della scienza.
Si tratta di appartamenti videosorvegliati, chiamati Blu Home, in cui i ragazzi possono soggiornare per dieci giorni insieme alle loro famiglie. Lo scopo è quello di osservare i ragazzi nel loro ambiente familiare e adattare al loro comportamento l’ambiente che li circonda, attraverso l’uso della domotica.
Infatti l’educatore e lo psicologo controlleranno il movimento degli elettrodomestici e delle tapparelle come delle luci, diversificandone i colori e l’intensità. In questo modo è possibile personalizzare ogni intervento in relazione ai disturbi di comportamento che la persona manifesta. Questo progetto si basa sul concetto di Superability che mira a promuovere l’autonomia e l’indipendenza delle persone affette da autismo.
Le persone che sono state seguite da questo progetto hanno sviluppato maggiori abilità cognitive (il 44%), migliori capacità di socializzazione (più 36%) e di comunicazione (più 30%). Alla fine dei dieci giorni i ragazzi tornano a casa con un programma da seguire e possono avere a disposizione un’app per degli interventi a distanza.
Domotica e disabilità
Non è la prima volta però che la domotica viene in soccorso della disabilità. Infatti, grazie al suo impiego, è possibile costruire una casa con tutto quello che serve a portata di clic. Ovviamente prima di installare un impianto domotico bisogna studiare attentamente i bisogni e le necessità della persona e gli spazi a disposizione.
Ogni impianto deve garantire una totale autonomia senza stravolgere però l’architettura della casa.
Piattaforma elevatrice
Nel caso in cui una persona non fosse in grado di salire o scendere le scale, la piattaforma elevatrice è fondamentale per gli spostamenti. Esistono diversi modelli: per scale dritte, per scale curve, da esterno o da interno. Bisogna quindi scegliere un’apparecchiatura che non vada a contrastare con l’aspetto della facciata.
Grazie a questo aiuto, per una persona affetta da questo tipo di disabilità le rampe di scale non saranno più un problema.
Illuminazione e sensori
Grazie a un sistema di sensori è possibile impostare un controllo sulle luci o per esempio sulle tapparelle. Per le persone non autosufficienti o affette da disabilità motorie si tratta di un valido aiuto.
Ogni volta che entrano in una stanza i sensori si attivano e le luci si accendono autonomamente, facilitando lo spostamento della persona per gli ambienti della propria casa.
Video e audio
Un altro grande aiuto per le persone con disabilità che tutti i giorni devo vivere la casa arriva da tutti quei dispositivi che rispondono ai comandi vocali. Vedere un film o ascoltare un po’ di musica non sarà più impegnativo, ma basterà interagire con le differenti apparecchiature che eseguiranno l’azione al posto dell’utente.