iOS cambia nome e diventa iPhoneOS

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A suo modo, testimonia la fine di un’era

Quando il primo iPhone venne presentato, la posizione ufficiale di Apple era «L’iPhone usa OS X». Poi, dato che c’erano delle innegabili differenze tra il sistema operativo dei Mac e quello degli smartphone, si passò a iPhone OS e, quindi, arrivò il nome iOS.

iOS fu poi anche per il sistema dell’iPad e dell’iPod Touch, e per un certo periodo si vociferava che un giorno anche i Mac avrebbero usato iOS, ossia una fusione tra OS X e iOS propriamente detto.

Era l’epoca in cui si parlava continuamente di “convergenza” tra mondo desktop e mondo mobile, e l’unica strada percorribile pareva essere quella che portava a un unico sistema operativo per tutti i dispositivi, così da garantire un’esperienza d’uso identica indipendentemente dal dispositivo adoperato.

In tempi recenti, però, Apple deve aver cambiato idea. Mac OS X ha cambiato nome in macOS; l’iPad è passato da iOS a iPadOS, e la Apple TV è passata a tvOS (entrambi a tutti gli effetti dei fork di iOS.

A iOS è rimasto soltanto l’iPhone, ma a quanto pare presto perderà anche quello. Secondo un’indiscrezione riportata da Jon Prosser (generalmente ben informato), iPhoneOS sta per tornare, anche se senza lo spazio tra le parole iPhone e OS.

L’annuncio dovrebbe essere dato il prossimo 22 giugno quando alle 19 (ora italiana) si aprirà la Wwdc 2020, occasione in cui Apple presenterà le novità di quest’anno.

Il cambio di nome da iOS a iPhoneOS è in fondo puramente estetico e allinea i telefoni alla politica già adottata per i tablet e i set-top box, ma non è senza significato: sottolinea come l’epoca della convergenza sia definitivamente tramontata (se mai è decollata).

Anche se una migliore interoperabilità tra i diversi dispositivi è senz’altro auspicabile e diverrà sempre maggiore, questa facilmente passerà attraverso l’uso di soluzioni cloud e tramite il web, non attraverso l’unificazione dei sistemi operativi, che in realtà – dal momento in cui a tutti i maggiori strumenti si accede tramite la Rete – diventano sempre più secondari per l’utenza media.

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