L’invenzione, presentata da Maker Faire Rome, trasforma la pandemia in opportunità di inclusione sociale per abbattere le barriere dell’handicap attraverso la creatività
Maker Faire Rome The European Edition si impegna da otto edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero. Una studentessa e maker della Eastern Kentucky University, laureanda in pedagogia per persone disabili, ha creato una versione di mascherina protettiva ideale per non udenti. Ashley Lawrence, questo il suo nome, ha condiviso il progetto attraverso i social ha mostrato la sua idea semplice eppure geniale: un inserto trasparente nell’area della bocca che consente agli ipoudenti e alle persone sorde di leggere il movimento delle labbra.
Lingua dei segni
Le maschere consentono anche alle persone di vedere le espressioni facciali di chi le indossa, il che è cruciale quando si usa la lingua dei segni. “Appena ho visto che le persone stavano realizzando mascherine “artigianali” in rimpiazzo di quelle usa e getta professionali che sono diventate difficili da trovare, mi sono chiesta come avrebbero potuto essere utili e pienamente funzionali anche per le persone non udenti, che hanno esigenze particolari, come quelle di leggere le espressioni e il labiale“, dichiara la ventunenne Ashley Lawrence. “In questo momento siamo tutti in emergenza, quando non in panico, e quindi i moti progetti in corso non avevano avuto modo di pensare anche a queste persone. Ho creduto fosse importante che, proprio in un momento di tale difficoltà, tutti potessero essere nelle condizioni di comunicare al meglio e senza impedimenti“.
Sezione
Lawrence ha lavorato utilizzando alcune lenzuola, grazie all’aiuto di sua madre. La sezione trasparente non è l’unica variante sulla quale ha lavorato. Spiega la studentessa universitaria e maker: “Stiamo provando cose diverse anche per le persone con impianti cocleari e apparecchi acustici, che non possono indossare nulla che tocchi le orecchie. Per loro, stiamo studiando dei modelli che avvolgano testa e collo e non creino problemi di alcun tipo ai loro impianti o non interferiscano con la possibilità di indossare apparecchi acustici“.
Crowdouning
Ma soprattutto, Lawrence afferma che sta fornendo le maschere per il viso gratuitamente. “Non sto chiedendo soldi: se in questo momento ne hai bisogno, non c’e’ ragione per cui tu debba pagare“, sottolinea. Il progetto ha anche una sua pagina GoFundMe, per chiunque voglia contribuire alla sua realizzazione. Il ricavato sarà interamente utilizzato per acquistare i materiali e compensare i costi di spedizione. Qualsiasi somma raccolta che non dovesse essere utilizzata per le maschere sarà domanda a Hands & Voices, una organizzazione senza fini di lucro che sostiene le famiglie di bambini non udenti o con problemi di udito.