Nascono gli occhiali per non udenti che mettono i “sottotitoli al mondo”: una svolta epocale

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di Laura Ossola

La conversazione ci permette di esprimerci e quando il contatto con gli altri è privo della parola, comprendersi diventa più difficile e il contatto con gli altri è mantenuto più faticosamente. Quante volte ci sarà capitato di escluderci da una conversazione indossando le cuffie per non sentire le parole degli altri?

Per le persone non udenti e ipoudenti questa condizione è la norma. Per questo sono stati sviluppati apparecchi acustici sempre più all’avanguardia, affinché il complesso meccanismo dell’ascolto possa tornare a funzionare al meglio. Una nuova azienda informatica ha ideato un modo alternativo per aiutare le persone con queste problematiche a sentirsi più incluse. Conosciamola insieme.

Dan Scarfe è un appassionato di tecnologia e del profondo impatto che può avere in ogni aspetto della vita quotidiana. Durante le vacanze ha trascorso del tempo con la sua famiglia e in particolare con il nonno ipoudente di 97 anni. Dan si è reso conto della difficoltà dell’anziano nel seguire la conversazione che avveniva intorno a lui e si è sentito ispirato nella ricerca di una possibile soluzione per aiutare il suo congiunto.

Quando ci sono tante persone intorno a te è difficile tenere traccia di tutte le conversazioni in corso” ha detto Scarfe durante un’intervista. Così suo nonno trascorreva molto tempo in silenzio, isolato dal resto della famiglia. Vederlo così solo davanti alla TV ha fatto scattare in Dan la scintilla dell’ispirazione.

Se il nonno guarda la TV con i sottotitoli” si è detto Dan “perché non mettere i sottotitoli al mondo?” Sei mesi più tardi la nuova azienda di Dan ha lanciato gli occhiali XRAI in collaborazione con un’azienda produttrice di occhiali per la realtà aumentata. Questi dispositivi sono dotati di un microfono e collegati ad un cellulare che elabora le conversazioni e genera dei sottotitoli. “Sul telefono trasformiamo l’audio registrato dagli occhiali in sottotitoli, che vengono proiettati nel mondo reale grazie al software Nreal” spiega Scarfe. L’imprenditore assicura che i dati saranno esclusiva proprietà dell’utente e non saranno archiviati in un cloud ma sul dispositivo.

Molte organizzazioni per non udenti hanno apprezzato questa invenzione considerandola una svolta epocale, ma il progetto non è esente da intoppi. La realtà aumentata e la trascrizione audio sono infatti già in uso in altri ambiti e hanno già mostrato i loro limiti. Ma Dan è fiducioso, per lui non è che l’inizio. L’azienda ha fatto provare i primi 100 campioni ad altrettanti beta tester. “Iniziamo da una quantità ridotta per testarli, ottenere feedback, capire cosa piace alle persone e innovare rapidamente il servizio” ha affermato Scarfe, che spera di poter diffondere presto la sua invenzione su larga scala.

Certe volte la tecnologia aiuta davvero a renderci la vita più piacevole, non trovate?

Source:

https://www.facebook.com/xraiglass

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