Con l’intelligenza artificiale si può donare la propria voce a chi ha difficoltà vocali

Si chiama Voice for purpose la piattaforma, disponibile in 5 lingue, che sfrutta l'Ai per permettere agli utenti di registrare e richiedere un modello vocale in base a età, genere e lingua

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Restituire una voce espressiva alle persone con disabilità vocale attraverso l’intelligenza artificiale: è questo l’obiettivo di Voice for purpose, il progetto nato dalla partnership tra Translated, azienda internazionale leader nella fornitura di servizi linguistici e nell’applicazione dell’intelligenza artificiale a supporto dei traduttori professionistiNemo Lab, centro tecnologico per la ricerca sulle malattie neuromuscolari, e università Campus Bio-Medico, focalizzata su scienze e tecnologie per il benessere umano. Translated ha sviluppato un portale web, attualmente disponibile in 5 lingue, in cui gli utenti possono registrare e donare le proprie voci e richiedere un modello vocale basato su caratteristiche come età, sesso e lingua.

Voice for purpose

Voice for purpose

 FILIPPO

Il progetto è stato reso possibile grazie ai recenti progressi nella generazione di voci artificiali, una tecnologia di cui Translated è stata pioniera per fornire servizi di localizzazione audiovisiva di alta qualità su larga scala. I modelli vocali sono addestrati da un motore di sintesi neurale all’avanguardia sviluppato da Translated per generare un parlato con prosodia, ritmo e tono naturali.

Questa tecnologia è già stata utilizzata in progetti di doppiaggio e può generare voci artificiali con un’espressività simile a quella della voce umana con meno di un’ora di registrazione. Questo è particolarmente importante per coloro la cui voce è già compromessa e che hanno difficoltà a parlare per lunghi periodi. Il modello vocale può essere utilizzato con dispositivi advanced audio coding (Aac)smartphone e computer. Un programma pilota è stato avviato prima di presentare pubblicamente il progetto. L’iniziativa ha visto la partecipazione di 12 utenti e oltre 250 donatori e il coinvolgimento dell’Associazione italiana per la Sla (Aisla) e di alcuni produttori di dispositivi Aac.

Voice lab CLAUDIA DIFRA

Il progetto è stato presentato nella sede italiana del Parlamento europeo, con un messaggio da parte del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la partecipazione della direttrice generale per la Salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea Sandra Gallina e del ministro della Salute, Orazio Schillaci.

È incredibile vedere come le voci di intelligenza artificiale che sviluppiamo aiutino le persone a comunicare tra di loro – ha dichiarato Fabio Minazzi, direttore dell’audiovisual di Translated –. Far funzionare questo progetto richiede la capacità di scalare sulle voci artificiali, per soddisfare esigenze di persone in condizioni diverse. Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo e miglioriamo il progetto attraverso la collaborazione con i pazienti. Nel complesso, siamo orgogliosi di offrire le nostre conoscenze e la nostra potenza di calcolo a questa iniziativa che contribuisce alla qualità della vita delle persone”.

Translated invita tutti a donare la propria voce alla biblioteca di Voice for purpose. Il processo di registrazione di un campione per la libreria vocale richiede solo pochi minuti. Avendo una voce più simile alla propria, le persone con disabilità vocali sono in grado di partecipare alla comunicazione e alle interazioni sociali in modo più efficace e naturale quando parlano con chi si prende cura di loro, o semplicemente quando dicono “Ti amo” ai propri cari.

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