Vivi Internet al meglio, un progetto per ragazzi disabili o con bisogni speciali

Presentato questa mattina a Roma il programma “Vivi Internet al meglio” promosso da Google.org e Fondazione Mondo Digitale con Polizia di Stato, Altroconsumo e Anteas, con la partecipazione di Fondazione Don Gnocchi e Ospedale Bambino Gesù

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ROMA – Aiutare giovani e adulti a vivere il web in maniera responsabile e combattere l’isolamento sociale dei minori con disturbo dello spettro autistico e dei minori con bisogni educativi speciali.

È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del programma formativo “Vivi Internet, al meglio” (Viam), promosso da Google.org insieme a Fondazione Mondo Digitale, Polizia di Stato, Altroconsumo e Anteas per sostenere, appunto, una fruizione consapevole, sicura e maggiormente inclusiva della rete nei giovani e negli adulti di riferimento. Quest’anno il focus del progetto, presentato questa mattina a Roma presso gli spazi della Fondazione Civitas, sono il valore della diversità e la sfida dell’inclusione, grazie alle collaborazioni con la Fondazione Don Gnocchi e con l’Unità operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Con la Fondazione Don Gnocchi è stato ideato il gioco Interland4All, che si ispira al video gioco online Interland sviluppato da Google.org per aiutare i bambini a imparare, attraverso il viaggio in quattro diverse esperienze-regni, le lezioni fondamentali sulla sicurezza nel web. Il team di esperti di Fondazione Mondo Digitale e Fondazione Don Gnocchi ha realizzato una versione firtuale (fisica e virtuale) del gioco adatta ai bambini con bisogni educativi speciali. In Interland4All si uniscono scenari di realtà aumentata, fruibili da smartphone, a un kit concreto, con plancia, pedine e carte-domanda. Il risultato permette di estendere le finalità didattiche del gioco, rendendolo accessibile alle diverse abilità. Frutto della collaborazione con l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù sono, invece, i moduli formativi sul “Benessere digitale”, che insegnano a trovare un equilibrio tra vita offline e online e sulla “Comunicazione gentile”, per prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo e del linguaggio ostile online.

“Oggi una serie di attori ha unito gli sforzi per tutelare la crescita sicura di adulti e bambini con fragilità che, attraverso queste esperienze, possono trarre vantaggio dalla tecnologia per un uso sempre più consapevole e privo di rischi della Rete ­­­– ha affermato la ministra per le disabilitàAlessandra Locatelli. Propongo un incontro con gli attori qui presenti presso il Ministero che rappresento per dare un supporto ulteriore a queste fondamentali e proficue collaborazioni”. È stata, invece, la direttrice Mirta Michilli a sintetizzare l’impegno della Fondazione Mondo digitale nei suoi oltre 20 anni di attività: “Il nostro lavoro parte dall’idea di garantire che i benefici della digitalizzazione siano a vantaggio di tutti, senza escludere nessuno – ha spiegato –. Per raggiungere questo obiettivo elaboriamo strumenti e programmi modulati sui destinatari diversi, anche in condizione di fragilità o con bisogni speciali, per garantire la massima qualità degli apprendimenti e la migliore inclusione”.

“Vivi Internet, al meglio si impegna ad aiutare bambini e ragazzi ad apprendere i principi della cittadinanza digitale e acquisire conoscenze e strumenti per navigare online in modo positivo e consapevole – ha aggiunto Martina Colasante di Google Italia –. Oggi siamo particolarmente orgogliosi di rendere questo programma ancora più accessibile e su misura per le esigenze specifiche di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali. L’obiettivo di Google.org, la fondazione filantropica di Google, è contribuire ad affrontare, grazie a tecnologia e risorse, le principali sfide della nostra epoca. Riteniamo che rendere Internet più sicuro ed inclusivo sia una di queste e continueremo a lavorare insieme al mondo del non profit e tutta la comunità educante per dare a tutti, e soprattutto alle persone più vulnerabili, gli strumenti per ottenere il meglio dalla tecnologia ed affrontarne i rischi con consapevolezza”.

Redattore Sociale

 

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