Ai, QuestIT presenta il primo assistente virtuale che parla la lingua dei segni

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di Luca Carrello – Milano Finanza

Il virtual human nasce in partnership con il Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Verrà utilizzato dalle banche o dalla Pubblica Amministrazione per rendere i propri servizi più accessibili alle persone sorde | Seco con Axelera AI punta a diventare il player europeo di riferimento | ChatGPT, ora Microsoft punta sull’intelligenza artificiale e investe 10 miliardi

È italiano il primo assistente virtuale capace di interagire e parlare la lingua dei segni. Lo ha creato QuestIT, società specializzata nell’intelligenza artificiale, in partnership con il Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), anche grazie all’aiuto del Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana.

Il “virtual human”, contenuto in uno schermo o inseribile in un sito web, verrà utilizzato dalle banche o dalla Pubblica Amministrazione per rendere i servizi più accessibili alle persone sorde. Ma i potenziali campi di applicazione sono molteplici: dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei, fino al chiarimento di materie o singoli concetti nelle scuole o nelle aule universitarie. La creatura di QuestIT, infatti, è in grado di comprendere le domande delle persone sorde, a cui risponde attraverso il linguaggio dei segni e per iscritto, fornendo una soluzione ai loro problemi.

L’Ai al servizio delle persone

L’assistente virtuale nasce da un investimento di QuestIT tra i 600 e i 700mila euro. La società, che nel biennio 2020-22 dichiara un fatturato intorno ai 3 milioni, lo fornirà a enti e istituti di credito per circa 15mila euro al mese. “Vogliamo che l’intelligenza artificiale venga messa al servizio delle persone. Il virtual human è un’esperienza non solo tecnologica, ma anche molto umana e saremo orgogliosi di presentarlo al World Ai Cannes Festival, la fiera mondiale dell’intelligenza artificiale”, spiega Marco Landi, presidente di QuestIT. “Stiamo già lavorando all’evoluzione del prodotto”, rivela invece Ernesto Di Iorio, ceo di QuestIT. “Il nostro obiettivo”, aggiunge, “è creare una tecnologia capace di tradurre simultaneamente le parole in segni. Già ora, dopo una prima fase di training, il nostro assistente virtuale è in grado di gestire le richieste della clientela in totale autonomia”.

Il contributo delle persone sorde

Il progetto di QuestIT, Cnr e Università di Siena si distingue dagli altri per il contributo fornito dalle persone sorde nella sua realizzazione. “Ci hanno lavorato quattro nostri ricercatori sordi, con i quali ci confrontiamo e facciamo ricerca interna. È anche grazie a loro se abbiamo creato un assistente virtuale unico al mondo, che comprende ed è in grado di rispondere nel linguaggio dei segni”, chiarisce Olga Capirci, coordinatrice del Laboratorio LaCAM del Cnr.

“Il virtual human è spinto da una necessità vera, concreta. Rendere i servizi accessibili a tutti”, commenta infine Patrizia Marti, professoressa associata nel Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme”, conclude, “per promuovere uno sviluppo culturale che renda queste tecnologie più fruibili”. (riproduzione riservata)

 

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