Polizia: App “Youpol” diventa disponibile anche per non udenti

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ROMA, 20 OTTOBRE – L’applicazione YouPol della Polizia di Stato contro il fenomeno del bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti diventa piu’ facilmente utilizzabile anche da parte di persone con deficit uditivi. Lutente, infatti, gia’ in fase di registrazione, potra’ spuntare la casella indicante “sordo ai sensi della L. 381/1970 e s.m.i., L. 95/2006”.

Youpol e’ la nuova app della Polizia di Stato che garantisce la georeferenziazione, ossia la localizzazione esatta e immediata del dispositivo segnalante (smartphone o tablet) e del luogo interessato dallevento, in collegamento diretto con la sala operativa delle questure. Considerata la buona riuscita dello strumento, lapp e’ stata dotata, quindi, di questa ulteriore funzionalita’, pensata per facilitarne lutilizzo anche da parte di persone sorde, sempre scaricabile dalle piattaforme di Apple store e Play store.

Sui profili social della Polizia di Stato e’ da oggi presente un videocomunicato nella Lingua dei Segni Italiana (LIS), realizzato da personale sordo dell’associazione “Emergenza Sordi APS”, in cui viene illustrato il funzionamento di YouPol alle persone con deficit uditivi.

Per saperne di più Inviare segnalazioni, anche anonime, di bullismo e spaccio di droga; si potrà fare utilizzando “YouPol” la nuova app realizzata dalla Polizia di Stato presentata questa mattina (Video) nell’aula magna dell’istituto statale “Lucio Lombardo Radice” di Roma, davanti a una platea di oltre 300 studenti

L’applicativo è scaricabile su tutti gli smartphone e tablet che utilizzano android e Ios, e consente di interagire con la polizia inviando immagini o segnalazioni scritte direttamente alle sale operative delle questure, anche se il segnalante si trova in una provincia diversa.

Alla presentazione, moderata dal giornalista e conduttore Tiberio Timperi, hanno preso parte il ministro dell’Interno Marco Minniti e il capo della Polizia Franco Gabrielli.

Il Ministro ha sottolineato che: “YouPol è un’app amica, e’ la vostra amica a cui potete rivolgervi in caso di difficolta. Lanciate il segnale, dite che c’è bisogno di un aiuto, fatelo anche in maniera anonima se volete, ma l’unica cosa che non dovete fare è voltarvi dall’altra parte; non c’è una società libera se in quella società prevale la violenza”.

Il prefetto Gabrielli ha invece spiegato che: “YouPol non è una sorta di Grande Fratello. L’app non è uno strumento di delazione, non abbiamo bisogno di avere spioni sul territorio. È una modalità di colloquio tra le Forze di polizia e i cittadini, perché abbiamo bisogno di cittadini sempre più consapevoli e che si facciano partecipi del sistema di sicurezza, a partire dai giovani. Non è uno strumento repressivo bensì preventivo”.

Come descritto dal video di presentazione, con l’app si potranno denunciare fatti di cui si è testimoni diretti (anche mediante foto o immagini acquisite sul proprio dispositivo) ovvero notizie di cui si è appreso in forma mediata (link, pagine web, ricezione messaggi, informazioni orali etc.).

L’utente avrà anche la possibilità di effettuare una chiamata di emergenza, utilizzando un pulsante ben visibile di colore rosso, alla sala operativa della provincia nella quale si trova.

L’app è operativa  in tutte le province italiane.

Da sottolineare che il programma è stato realizzato totalmente da personale tecnico del settore informatico dell’Ufficio relazioni esterne della Polizia di Stato.

Sergio Foffo

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