Talking Hands è il progetto di sostegno alla disabilità per persone sorde: presentato dallo spinoff universitario dell’Università di Camerino Limix alla Maker Faire 2018 – hanno vinto il premio come migliore startup con maggiore impatto sociale nella fiera di due anni fa – il progetto è stato implementato e ora è pronto a partire: «Abbiamo in produzione una ventina di prototipi per iniziare a collaborare con la comunità sorda e provvedere a una prima sperimentazione – dice Francesco Pezzuoli, amministratore delegato di Limix – e tra un anno o due potremmo avere i primi risultati».
Il prototipo è un guanto con un piccolo hardware che legge la lingua dei segni e converte i gesti in impulsi sonori, traducendoli attraverso una app in un linguaggio comprensibile: «Abbiamo avuto l’idea parlando di sensoristica e di una possibile applicazione in ambito sociale. Le persone sorde riescono a capire quello che diciamo perché leggono il labiale – prosegue Pezzuoli – invece non tutti conosciamo la lingua dei segni. Talking Hands nasce proprio per aiutare le persone a capire quello che dicono le persone sorde».