Lo spinoff di Ca’ Foscari “Veasyt” mette a disposizione via app interpreti in lingua dei segni. Una legge regionale garantisce i finanziamenti. “Tecnologia al servizio della cittadinanza”
Gli uffici comunali diventano accessibili ai sordi. Dal primo giugno in municipio si comunica anche con la lingua dei segni, tramite un interprete disponibile da remoto, in videochiamata via app. Apripista è il Comune di Mira, ma altri stanno già seguendo l’esempio, come Monastier, nel Trevigiano. E’ possibile grazie a una startup nata all’università Ca’ Foscari, lo spin-off Veasyt, e ad una nuova legge regionale che riconosce la lingua dei segni italiana (LIS) e promuove l’inclusione sociale delle persone con problemi di udito.
Interprete live sullo schermo
I Comuni hanno attivato Veasyt Live!, un servizio di video-interpretariato professionale da remoto, via computer e tablet, in LIS e in 15 lingue vocali per interloquire con i cittadini sordi e di lingua straniera. L’interprete è in linea in meno di tre minuti dalla richiesta. Non a caso lo strumento è sviluppato dall’ateneo veneziano, che svolge un vasto programma di ricerca e didattica su sordità e lingue dei segni, oltre a insegnare 40 lingue e culture di tutto il mondo.
Tecnologia al servizio della comunità
“Ho creduto da subito nel progetto – spiega il sindaco di Mira, Marco Dori – D’accordo con il vicesindaco Gabriele Bolzoni, ho voluto che Mira fosse il primo comune veneto a dotarsi di questo servizio. Siamo di fronte alla buona tecnologia al servizio della comunità e contro le barriere linguistiche. Le nostre comunità sono dei mondi in miniatura: le attività di interpretariato e mediazione culturale sono necessarie per fornire risposte, e servizi, all’altezza. Pensiamo agli utenti dei servizi sociali, dell’anagrafe, di polizia locale. Ma anche negli uffici tecnici è importante farsi capire bene, onde evitare errori ed incomprensioni”.
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