Startup innovative: Limix lancia il guanto per sordomuti

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Questa malattia affligge quasi 70 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 100mila solo in Italia. Il team scientifico della startup, collegato l’istituto di ricerca dell’università di Camerino, ha avuto il genio e la determinazione di trovare una soluzione ad problema molto sentito, ottenendo riconoscimenti e premi in tutto il mondo.

da Roberta Montella

Adesso la startup è stata scelta per rappresentare l’Italia durante  The Chivas Venture, il progetto globale indetto da Chivas Regal. Il brand di whisky scozzese sostiene infatti le migliori start up del mondo che puntano a migliorare la vita degli altri. In palio un milione di dollari che poterebbe seriamente cambiare le sorti e il futuro di LIMIX.

Storia

LiMiX Srl è uno spin-off di Unicam, nata nel 2015 a Camerino ed è specializzata nell’ambito della ricerca tecnologica nel settore del Riconoscimento Gestuale, grazie all’invenzione Talking Hands.

Giovane, dinamica e determinata, l’azienda rappresenta il fervore e l’intraprendenza italiana per le cose fatte bene.

É stata creata da Francesco Pezzuoli e Dario Corona, che grazie all’aiuto dei loro professori dell’Università di Camerino e alla collaborazione con Eta Srl e EOS Spa, sono riusciti a realizzare qualcosa di straordinario.

La progettazione finale di “Talking Hands” è tuttora in atto, e il passo successivo sarà quello di lanciare il prodotto tanto innovativo sul mercato, a cominciare da quello italiano

Cos’è Talking Hands

Talking Hands è un dispositivo tecnologico super innovativo: è infatti in grado di tradurre la LIS (la Lingua dei Segni Italiana) in voce, semplicemente tramite il collegamento con uno smartphone. Si tratta infatti di un guanto indossabile su una mano, molto maneggevole e leggero ma anche estremamente high tech. Il dispositivo serve alle persone affette da sordomutismo, offrendo la possibilità di farsi capire anche a chi non conosce la lingua dei segni. Per questo l’innovazione che traduce i segni in parole è geniale. I sensori sono capaci di registrare i movimenti delle mani, che vengono tradotti e trasferiti ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale.

La tecnologia abbinata al guanto non si ferma: la ricerca prosegue e i miglioramenti vanno avanti per sfruttare tutte le possibili potenzialità

La tecnologia in una mano

Talking Hands è stato pensato e realizzato per contribuire ad includere, a livello sociale e professionale, le persone affette da sordomutismo e per le quali una vita piena è difficoltosa. Il guanto permette poi di essere connessi con molti oggetti tecnologici presenti nelle case, ad esempio la tv, oppure il sistema di riscaldamento ed è così in grado di gestirli facilmente.

Sincronizzando un’app sullo smartphone, Talking Hands è in grado di registrare il movimento della mano e trasmetterlo al telefono che tradurrà il comando in una parola. Con la possibilità per l’utente di crearsi dei vocaboli personalizzati, digitando il significato del gesto sullo smartphone. Una personalizzazione dovuta, se si pensa che esistono centinaia di linguaggi dei segni diversi e solo a Roma sono diffusi ben 10 dialetti”, queste le parole di Francesco Pezzuoli, uno dei fondatori di Limix, a GQ.

Talking Hands è una idea innovativa e utile, che con il suo forte impatto sociale ha già attirato l’interesse di enti pubblici e privati. Il prossimo passo sarò quello di lanciare il prodotto sul mercato, apportando un significativo aumento della qualità della vita alle persone sorde, che oggi soffrono ancora di esclusione dalla comunità.

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