L’hi-tech che aiuta i disabili: i migliori progetti della Maker Faire

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Si è tenuta lo scorso weekend la Maker Fair, il più grande evento sull’innovazione alla fiera di Roma. Tra le idee più creative e innovative, di notevole rilevanza sono le proposte hi-tech per aiutare i disabili.

Scritto da Sarah Joyce Jona – 5 Dicembre 2017

Una serie di progetti finalizzati a migliorare la vita dei disabili sono stati presentati in occasione della mostra ed hanno ottenuto un notevole successo, alcuni si sono classificati addirittura tra i vincitori.

Le proposte

Le proposte hi-tech di aiuto ai disabili non sono state affatto poche: dalle mani che parlano dando vita alla lingua dei segni, alle sedie a rotelle guidate con lo sguardo e via dicendo.

Obiettivo dei progetti: contribuire ad essere utili e di aiuto. Vediamo adesso alcuni dei progetti migliori:

  • Optical Wheelchair: il progetto di Federico, Roberto e Nicholas (tre studenti di 19 anni e vincitori del progetto MakeToCare che li porterà direttamente in Silicon Valley) è tra i più formidabili. I tre hanno messo a punto l’Optical Wheelchair.
    Si tratta di una sedia a rotelle, su cui è disposta una telecamera che rileva i movimenti delle pupille e delle espressioni facciali e li trasferisce sui comandi con le relative direzioni.
    L’idea era nata per aiutare un amico rimasto paralizzato a seguito di un incidente, ma immaginiamo a quante persone in difficoltà questo strumento potrebbe essere estremamente utile!

Waybration: tra le altre invenzioni, una che ha catturato l’attenzione di molti partecipanti alla fiera è stata l’idea di Roberto Colella.
Di cosa si tratta? Innanzi tutto, Colella, nell’intervista dello scorso weekend presso la Maker Faire racconta com’è nato il progetto. Pare che tutto abbia avuto inizio a seguito di un incontro tra Roberto Colella e Matteo Fanchini (famoso atleta non vedente ed insegnate di surf).
Da qui una bella amicizia e poco dopo la collaborazione al progetto, l’idea è stata quella di sviluppare un dispositivo in grado di aiutare gli atleti non vedenti a praticare sport acquatici senza l’aiuto di un accompagnatore.
Waybration, dunque, tramite una centralina di controllo e delle cavigliere vibranti aiutano l’atleta, con i segnali di comunicazione che arrivano direttamente sulle cavigliere.

Sensewear: si tratta di un progetto che si impegna a migliorare la vita di chi soffre di autismo e sindrome di Asperger.
Una t-shirt che si occupa di provvedere alla gestione degli attacchi di panico, ansia e stress, con le stesse modalità intraprese durante la terapia di queste problematiche.

  • Talking Hands: progetto studiato appositamente per i non udenti, consiste in un guanto in grado di trasformare la lingua dei segni in voce. Questo agevola i non udenti nel momento dell’esposizione, sarà più facile capire per chi ascolta.

Safe Track: si tratta del nuovo bastone per i non vedenti, un bastone 2.0 che tramite vibrazioni segnala la distanza dagli ostacoli e indica la strada di casa ai non vedenti che si sono persi.

http://www.ilovetech.it/

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