Telefonia mobile, il ritorno del «roaming»

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Tiscali e Fastweb chiedono all’AgCom una deroga allo stop: chi ha la rete è avvantaggiato

Dai festeggiamenti alla calcolatrice. A dieci giorni dalla fine dei sovrapprezzi legati al roaming, cancellati dalla Ue a partire dal 15 giugno, viene sollevato dagli operatori un dettaglio, legato al traffico dati, che richiede l’attenzione del consumatore. Il nuovo meccanismo è stato accettato dalla maggioranza degli operatori, ma Fastweb, Tiscali e la piccola Digi Mobil hanno fatto domanda di deroga all’Agcom

Le nuove regole europee sulle chiamate vocali, gli sms e i servizi dati stabiliscono che ogni contratto nuovo o esistente che includa servizi di roaming diventerà automaticamente un contratto con roaming a tariffa nazionale. E questo è chiarissimo. Però, si legge sul sito della Commissione Ue, «se in patria si dispone di traffico dati mobili illimitato o di tariffe molto convenienti per i dati mobili, l’operatore potrebbe applicare un limite di salvaguardia (utilizzo corretto) all’uso dei dati di roaming», e in questo caso ogni operatore «è tenuto a informare preventivamente l’utente e ad avvisarlo nel caso in cui tale limite venga raggiunto». Il limite di salvaguardia «sarà abbastanza elevato da coprire, se non tutte, la maggior parte delle esigenze di roaming». Ma «oltre tale soglia, è possibile continuare a utilizzare i dati in roaming dietro pagamento di un leggero sovrapprezzo (massimo 7,70 euro per Gigabite più Iva), importo che verrà gradualmente ridotto fino a 2,50 euro per Gigabite a partire dal 2022)». Insomma, qualunque compagnia può farlo, ma deve avvertire il cliente.

La richiesta di Fastweb dovrebbe essere esaminata dal consiglio dell’AgCom in calendario per il 27 giugno. La società spiega di essere «intenzionata a rispettare pienamente il regolamento europeo ma chiede la possibilità di essere più flessibile per il calcolo delle soglie rispetto all’algoritmo individuato dalla Ue» perché vuole offrire per i dati in Europa una formula unica per tutti i piani mobile. La richiesta di deroga, motiva la società, nasce dal fatto che a livello retail i costi sono stati azzerati ma non tra operatori, penalizzando quelli senza rete. Tiscali, invece, ha confermato «l’azzeramento dei costi di roaming in Europa», ma ha spiegato anche di non avere ritirato la richiesta all’Agcom per evidenziare che l’impatto del «roam like at home» è più oneroso per gli operatori virtuali rispetto a quelli che hanno la rete. Il punto di caduta resta però il cliente finale. Si tratterà di capire il reale impatto del nuovo meccanismo Ue sulla bolletta telefonica. Lo sforzo del regolatore è quello di andare incontro al consumatore.

Ieri intanto sono entrate in vigore le nuove agevolazioni per non udenti, non vedenti totali e parziali: Fastweb aveva chiesto al Tar del Lazio l’annullamento della delibera Agcom, ma il Tar non ha concesso la sospensiva.

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