Dai guanti che traducono il linguaggio dei segni agli occhiali per persone considerate ciechi: tutti i wearable per affrontare la disabilità
Spesso parliamo della tecnologia come se fosse fine a sé stessa: nuovi smartphone con caratteristiche da top di gamma, ma che in realtà non apportano grandi vantaggi per gli utenti. Ci meravigliamo di un fitness tracker che può tenere sotto controllo il battito cardiaco, ma non sappiamo che esistono altri braccialetti intelligenti che aiutano realmente le persone a combattere i loro problemi quotidiani. Esiste tutto un mondo sotterraneo della tecnologia che spesso non viene trattato ma che si rivela di vitale importanza per milioni di persone. Stiamo parlando dei wearable dedicati alle persone con problemi di disabilità.
Grazie allo sviluppo della scienza e della tecnologia, malattie che sembravano incurabili, sono molto più semplici da tenere a bada. Anche le persone affette da disabilità possono avere una vita normale e assaporare le gioie e i dolori. Grazie a wearable che sfruttano le migliori tecnologie presenti sul mercato, i sordomuti possono parlare anche con persone che non conosco il linguaggio dei segni, mentre eSight 3 sono degli occhiali speciali, che somigliano a quelli di Start Trek, che permettono alle persone considerate legalmente cieche di tornare a vedere. Ma non solo: negli Stati Uniti hanno creato uno speciale dispositivo che traduce i libri nel linguaggio braille, dando la possibilità alle persone cieche di leggere immediatamente un testo.
SignAloud
https://youtu.be/l01sdzJHCCM
Una delle difficoltà maggiori dei sordomuti è riuscire a comunicare con persone che non conoscono il linguaggio dei segni. Infatti, la percentuale di persone che conosce il linguaggio dei sordomuti è molto esigua e se nei paraggi non è presente qualcuno che lo conosca, la situazione per una persona affetta da disabilità può essere molto difficile. Per risolvere il problema, dei ragazzi statunitensi hanno creato SignAloud, dei guanti che traducono il linguaggio dei segni. Il funzionamento è molto semplice: all’interno dei guanti sono presenti dei sensori che tracciano il movimento delle mani e inviano al computer, tramite Bluetooth, tutti i dati raccolti. Il pc li analizza e associa il movimento a una parola e tramite un sintetizzatore da voce ai sordomuti. SignAloud utilizza un sistema di machine learning per migliorare la traduzione dei segni. I guanti intelligenti potranno essere utilizzati anche per la realtà virtuale, ma gli esperimenti sono ancora nelle fasi iniziali. Il wearable inventato da due ragazzi statunitensi ha ricevuto anche diversi premi.
eSight 3
eSight 3 è uno speciale visore che combatte una delle disabilità più complicate da curare: la cecità. Questo speciale wearable, che ricorda nel design il visore di Start Trek, permette alle persone dichiarate legalmente cieche di tornare a vedere. Logicamente eSight 3 non è dedicato a tutte le persone cieche, ma soltanto a coloro che hanno subito un abbassamento della vista a causa del diabete o una degenerazione maculare. Se ad esempio si è avuto un glaucoma, molto probabilmente il danno è maggiore rispetto alle possibilità “curative” del visore. Per far tornare la vista alle persone legalmente cieche, eSight 3 utilizza un sistema di fotocamere per offrire delle immagini chiare e nitide.
Scewo
Le barriere architettoniche sono il problema più importante che le persone che sono costrette a vivere sulla sedia a rotelle devono affrontare ogni giorno. Salire delle scale o oltrepassare un dosso sono delle azioni semplici per una persona normodotata, ma non per un disabile sulla carrozina. La sedia a rotelle Scewo è stata creata proprio per affrontare il problema della scarsa mobilità dei disabili: il dispositivo integra dei cingoli che possono essere utilizzati per salire le scale o per affrontare dei tratti più difficili da superare. Inoltre, grazie alla modalità Elevate Mode, le persone possono essere anche sollevate e aiutate a raggiungere un oggetto. Scewo è stata realizzata da un gruppo di ricercatori del Swiss Federal Institute of Technology.
Tacti
È possibile tradurre un libro istantaneamente nel linguaggio braille per renderlo disponibile anche per i ciechi? Se la vostra risposta è no, state sbagliando di grosso. Infatti, un gruppo di studenti ha creato Tactile, un dispositivo capace di tradurre un testo nel linguaggio dei ciechi. Tactile può essere definito come una sorta di tastiera braille: il dispositivo dispone di una fotocamera che cattura le parole e le traduce nel linguaggio braille. I puntini presenti sulla tastiera si attivano a seconda della parola e le persone affette da cecità riescono a capire cosa c’è scritto. Ma la caratteristica più interessante di Tactile è il prezzo: infatti, potrebbe costare poco più di 100 dollari, una spesa alla portata di moltissime persone.
ABBI
Abbi è un acronimo e significa “Audio Bracelet for Blind Interaction“. Si tratta di un braccialetto intelligente dedicato alla riabilitazione sensomotoria dei bambini non vedenti: sfrutta la capacità del cervello di integrare le informazioni provenienti dai sensi per indicare ai ragazzi cosa è presente nelle vicinanze attraverso dei suoni. I bambini potranno imparare a orientarsi riconoscendo i rumori provenienti dalla città.
CULTUR-E le, la tastiera braille connessa