Cresce l’interesse verso le applicazioni che permettono a persone cieche e sorde di andare al cinema anche quando le sale non hanno servizi di audiodescrizione o sottotitolazione. Ecco due applicazioni molto conosciute in Italia
ROMA – Ordinare una pizza, prenotare un volo o fare un bonifico. Le app dei nostri smartphone, ormai, ci consentono di fare di tutto, ma da qualche tempo ci aiutano anche a superare le barriere. Sta crescendo, infatti, l’interesse verso le applicazioni che permettono a ciechi e sordi di andare al cinema anche quando le sale non hanno servizi di audiodescrizione o sottotitolazione. Oggi basta scaricare una app sul proprio telefonino e il gioco è fatto. Sono due le applicazioni più conosciute in Italia: se ne parla nel numero di dicembre del magazine SuperAbile Inail.
La prima è Moviereading (moviereading.com), progetto nato da una start-up italiana un paio di anni fa, che permette di avere sul proprio terminale tutto il necessario. Nell’applicazione c’è una lista dei film di cui è possibile scaricare l’audiodescrizione o la sottotitolazione. L’app non dà alcun fastidio a chi siede vicino. Una volta avviata, lo sfondo nero non crea disturbo, mentre per l’audiodescrizione bastano un paio di cuffie. L’applicazione, inoltre, permette di sincronizzare il dispositivo con la pellicola proiettata.
Molto conosciuta anche l’app di un’azienda inglese guidata da un italiano, Federico Spoletti. È Sub-ti (subti.com), nata a Londra nel 2002 e specializzata nei servizi di sottotitolazione e audiodescrizione. Il funzionamento dell’app è identico, cambiano soltanto i titoli dei film. Sub-ti, infatti, fornisce servizi a eventi come il Torino Film Festival, la Festa del Cinema di Roma, Cinemambiente e altri grandi appuntamenti all’estero. All’interno dell’app è possibile trovare i dati dei film in concorso. Per i più tecnologici, infine, ci sono gli occhiali speciali prodotti dalla Epson, simili ai Google Glass. Collegati allo smartphone, permettono di leggere i sottotitoli sulle lenti indossate. Superare le barriere non è più fantascienza.
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