Le conquiste dell’Ens di Ragusa: riflettori accesi sulle meraviglie del silenzio, dimensione in cui echeggiano aspirazioni e talenti pronti a calcare il palcoscenico. L’esordio dei giovani dell’Ente Nazionale Sordi (Ens) di Ragusa in teatro e sugli schermi di Rai 1 al programma “Italia Sì”, ha registrato un successo senza precedenti.
Gli artisti iblei si sono distinti in bravura partecipando alla prima edizione della “Rassegna Teatrale e Cinematografica del Sordo Sicilia 2018” che si è svolta al teatro Don Bosco di Ragusa. Organizzato dal Consiglio regionale Ens Sicilia, con la collaborazione della sezione provinciale di Ragusa, il grande evento ha attirato un numerosissimo pubblico proveniente da ogni parte d’Italia. Una rassegna unica nel suo genere, in cui spettacoli, sketch, monologhi, poesie, balletti e cortometraggi hanno dato spazio ad emozioni autentiche ed inconsuete. Ad arricchire l’evento, che ha avuto la direzione artistica di Antonio Bottari, anche diverse riprese cinematografiche realizzate da sordi e con protagonisti sordi. Alle due giornate della rassegna hanno partecipato anche il presidente ed il consigliere del comitato Giovani sordi italiani, Gianluca Grioli e Antonino Brunetto, il vicepresidente e il consigliere nazionale Ens, Francesco Bassani e Giuseppe Corsini.
Soddisfatto dell’iniziativa il presidente provinciale Ens Giuseppe Raniolo. «La rassegna teatrale – commenta – è stata una grande rivelazione, con numerosi spettatori e oltre quattrocento persone sorde provenienti da tutta Italia. Un’esperienza importante per comprendere che anche noi possiamo esprimerci artisticamente attraverso la lingua dei segni».
La lunga scia di eventi che ha avuto per protagonisti i ragazzi non udenti dell’Ens di Ragusa, li ha portati ad esibirsi per la “Festa della salute” alla palestra Basaki, dopo la popolarità conquistata in tv con la partecipazione al programma di Rai 1 “Italia Sì” condotto da Marco Liorni. Il gruppo ha interpretato in Lis la canzone di Mengoni “Esseri umani” a fianco dei Black out, giovanissima band rivelazione del momento. «Tutto è iniziato – continua Raniolo – con l’esibizione di una canzone in lingua dei segni tre anni fa in parrocchia.
Siamo soddisfatti del lavoro svolto in questi anni, le iniziative di apertura e coinvolgimento del territorio si sono moltiplicate: dal corso di lingua dei segni per operatori della Polizia e della Protezione Civile, all’esperienza con i ragazzi dell’istituto “Galileo Ferraris” di Ragusa che hanno svolto un corso di lingua dei segni settoriale per ristorazione e accoglienza turistica finalizzato a tradurre in realtà il sogno di un autentico turismo accessibile. Adesso stiamo cercando di promuovere corsi anche per gli insegnanti di sostegno. Resta, purtroppo, il nodo cruciale del riconoscimento della Lis come lingua. In Europa soltanto il nostro Paese attende da ormai da venticinque anni che venga approvata una legge a riguardo».
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