Si terrà a Martignano, in Grecìa Salentina, l’isola linguistica del Salento, dal 14 al 16 settembre 2018, la quinta edizione della Rassegna Cinematografica “Evò ce esù – Visioni. Incontri di confine, tra visi e parlate”, dedicata al cinema delle lingue minori e organizzata dal Parco Turistico Culturale Palmieri di Martignano, con la Cooperativa sociale Open e l’Ass. Salento Griko, in collaborazione e con il sostegno del Comune di Martignano e della Regione Puglia con la Legge Reg. n. 5/2012, in partenariato con il Babel Film Festival di Cagliari, la Cineteca Sarda con la Società Umanitaria, le Associazioni Terra de Punt e Area Visuale, il Festival Documentaria Noto, il Festival Internazionale del Cinema Sordo Cinedeaf con L’Istituto Statale per sordi di Roma, il Festival Europeo delle Arti Performative in Lingua Minoritaria SUNS Europe, il Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori, la Casa Museo della Civiltà contadina e Cultura Grika e il Circolo Culturale Ghetonìa, con il patrocinio dell’Unione Comuni della Grecìa Salentina, dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, e la collaborazione di registi e operatori del settore cinematografico e della ricerca e tutela delle lingue minoritarie.
L’evento, che si svolgerà negli spazi del Parco Turistico Culturale Palmieri a Martignano (Le), pone l’accento sul cinema delle lingue definite “minori”, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico il dinamismo di molte realtà che si muovono nella prospettiva del riscatto e della volontà di risveglio dal torpore e dal conformismo culturale, nel tempo della globalizzazione.
L’iniziativa nasce da un’idea progettuale del Parco Turistico Culturale Palmieri di Martignano, condivisa e sostenuta in particolare dalla fattiva collaborazione della Cineteca Sarda e del Babel Film Festival di Cagliari. La collaborazione con tutte le realtà della rete rende possibile una rassegna ricca e variegata, altamente rappresentativa del cinema di minoranza linguistica, l’unica nel suo genere in Puglia. Inoltre, l’interazione con tante realtà provenienti da diverse parti d’Italia e non solo, sugella un percorso che, nel segno della diversità culturale e linguistica, crea ponti e collaborazioni inaspettate, contribuendo in modo sostanziale alla valorizzazione e promozione del territorio pugliese e griko in particolare.
La Rassegna è un tassello del format “Evò ce Esù – io e te” per la salvaguardia, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio linguistico e culturale della Grecìa Salentina, curato dal Parco Turistico Culturale Palmieri di Martignano (Le), con la Cooperativa sociale Open e l’Associazione Salento Griko. Il format si esprime attraverso percorsi esperenziali, racconti e visioni.
In occasione della 5^ edizione della Rassegna Cinematografica “Evò ce Esù visioni, incontri di confine tra visi e parlate”, l’unica in Puglia dedicata alle lingue minori, il Parco Palmieri di Martignano offrirà ai viaggiatori un’esperienza unica, coniugando i linguaggi delle arti visive e delle performance artistiche con la scoperta di piccoli borghi: I Racconti Griki con le Visite guidate in musica e parole (alle 16.300 di ogni giorno della rassegna) al Parco Palmieri e le Cicloescursioni (dalle 10.00 alle 13.00) mirate alla scoperta dei borghi griki, consentiranno di penetrare le comunità locali nello spirito del Turismo Responsabile e Accessibile che vede la Rassegna inserita nella proposta del Festival nazionale del Turismo Responsabile IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori che dal 14 al 16 settembre vede una qualificata rete salentina, con tanti appuntamenti in provincia d Lecce. La Proiezione di film in Lingua dei Segni (domenica 16 settembre), frutto della collaborazione con il Cinedeaf di Roma e dell’ENS Lecce, con protagoniste persone sorde, avrà una platea speciale e sensibilizzerà ai temi dell’accessibilità, con la presenza di un interprete in lingua dei segni. Uno spazio del racconto e dello spettacolo (dalle 19.00 alle 21.00) anticiperà ogni sera le proiezioni ponendo l’accento su progetti speciali, quali Pròsopo Project, il Cantastorie Griko, Imesta Griki, Fading voices in southern Italy, l’omaggio a Vito Domenico Palumbo a 100 anni dalla scomparsa, il poeta e studioso della lingua grika, nonché della storia e delle tradizioni popolari della Grecìa salentina, a cui si deve la più ampia raccolta di poesie, canti, filastrocche in lingua grika, con Silvano Palamà e il Prof. Salvatore Tommasi. Infine lo spettacolo Paloma, con Michela Marrazzi e Mattia Manco (venerdì 14 settembre) e la musica e la voce del cantautore griko Rocco De Santis (sabato 15 settembre).
L’edizione 2018 presenta al pubblico pugliese pellicole provenienti da geografie e confini linguistici variegati; i luoghi del girato hanno toccato paesi come la Nuova Zelanda, l’America del nord, la Cina, il Galles, la Spagna, la Norvegia, e l’Italia (con la Sardegna, la Puglia, la Calabra, l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Friuli), con lingue arcaiche e nascoste quali il sàmi, il furlan, il sardu, il cinese, il welsh, il grecanico, l’euskera, il catalano, il bini, il dialetto salentino, fino alla lingua dei segni; tutti i progetti filmici proposti sono in grado di esprimere, raccontare e penetrare confini culturali, sociali, antropologici, geografici, facendo emergere con forza temi di grande interesse. Quest’anno un comune denominatore del linguaggio visivo è il tempo, declinato nella lunga vita vissuta dalle genti, ma anche nella lontananza dei ricordi, nello spessore di culture lontane, nella longevità della memoria, nella ostinazione atavica dell’uomo nel non volere rinunciare a se stesso, alle proprie radici e tradizioni.
Dal 14 al 16 settembre dalle 21.00, al termine degli appuntamenti dello spazio del racconto e dello spettacolo, si terranno nel cortile di Palazzo Palmieri le proiezioni delle pellicole in programma (in caso di maltempo la manifestazione si terrà all’interno della sala conferenze). Tutti i film sono sottotitolati.
Ad aprire le proiezioni della Rassegna, venerdì 14 settembre, con lo sguardo rivolto ai più piccoli, il corto di animazione Piccionaia (Pizunèra) di Massimo Sarzi Madidini; a seguire Il Rito dei Mamutzones di Antonio Ottavio Mura (corto in sardu); Kalavri?a – La terra dei greci di Calabria il documentario di Davide Carbone e Freedom Pentimalli (ospiti della serata); Il Bepi, Tiziano Inclani ci racconta il Gleno del Collettivo FrameOff, il documentario in scalvino; per chiudere con la clip musicale di Tumash è, al secolo Thomas Cathomen, musicista vincitore del SUNS Europe 2017.
Sabato 15 settembre le proiezioni si apriranno con Deu ti Amu! la delicata pellicola in sardu di Jacopo Cullin; per proseguire con Il Club dei Centenari di Pietro Mereu, storia dei centenari che vivono in Ogliastra; Mai di Marta González Gallego Carmeta, film in catalano; con Art Stories in Songzhuang – Beijing di Tommaso Faggiano e Fabrizio Lecce (ospiti della serata) il viaggio nella periferia est di Pechino, uno dei primi villaggi di artisti indipendenti della Cina; con Gos leat don? (in lingua sami) di Egil Pedersen; A Casa Mia di Mario Piredda, con la storia (in sardu) dei due anziani Lucia e Peppinoi; Piove di Ciro D’Emilio, dove quattro ragazze africane (con la loro lingua bini) sono entusiasmate da una radiosa giornata di pioggia; per chiudere con Il Silenzio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari storia di Fatma e sua madre (in linuga kurdi).
Domenica 16 settembre le proiezioni proseguono con una prima parte dedicata al Cinema dei Sordi, in collaborazione con il Cinedeaf di Roma e l’ENS di Lecce, con la proposta del cortometraggio Tama di J.O’Donnell e J.Flitcroft, (in LES) storia di un ragazzo maori sordo che cerca di eseguire la Haka, la tradizionale danza di guerra maori, in silenzio, e il documentario pluripremiato Deaf Jam di Judy Lieff, distribuito in Italia da Eyes Made dove Aneta Brodski, una ragazza sorda di New York, scopre il potere della poesia in Lingua dei Segni Americana (ASL). La serata vedrà l’interpretariato in Lingua dei Segni. A queste proiezioni seguiranno il corto in dialetto salentino Finchè c’è il mare del pugliese Francesco De Giorgi (ospite della serata) la storia e i tormenti dell’amicizia tra Antonio e Sandro; il corto Achentannos (in sardu) di Antonio Maciocco; per chiudere con Afiach di Carys Lewis, in lingua welsh, e Beti bezperako koplak di Ageda Kopla Taldea, che ci porta (con l’euskera) dentro la tradizione di Santa Agata nei Paesi Baschi.
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