Cantare in lingua dei segni: lo insegna il “Lis performer” Mauro Iandolo

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La lingua dei segni non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche di espressione artistica e perfino musicale. Mauro Iandolo, figlio di sordi segnanti, da quando è bambino traduce in Lis anche le canzoni. E oggi insegna a farlo. “E’ un modo per abbattere il muro tra mondo sordo e mondo udente”

22 maggio 2018

ROMA – Non solo un “interprete”, ma un “performer”: perché la lingua dei segni non è solo comunicazione, ma anche espressione artistica. Mauro Iandolo segna da quando è bambino: la Lis è per lui una lingua madre, anche se sente e parla normalmente. Ma questa lingua gli è così familiare che oggi traduce anche le canzoni: è in questo campo che si impegna (e si diverte) con passione da qualche tempo. Ed è ormai molto conosciuto per aver tradotto in Lis alcune famosi canzoni. Tanto che, il 26 maggio prossimo, terrà un seminario su “Tradurre le canzoni in Lis”, presso l’Istituto dei sordi di Torino.

Un Istituto che “ha sempre in programma eventi culturali e formativi di varia natura – ci spiega Enrico Dolza, direttore dell’Istituto – con l’intento di gettare dei ponti tra la comunità sorda e la generalità della popolazione che non conosce i sordi, i quali sono una minoranza ‘sconosciuta’ ai più.

Il seminario di sabato 26 maggio si rivolge sia a professionisti (interpreti, insegnanti di sostegno, assistenti alla comunicazione), sia a semplici curiosi. Il docente è un noto performer e docente di Lingua dei Segni Italiana che da tempo sperimenta la traducibilità di alcune canzoni famose in Lingua dei Segni Italiana – spiega ancora Dolza – Si tratta di un’operazione piuttosto difficile, perché la Lingua dei Segni non è una traduzione parola per parola dell’italiano, ma come tutte le lingue naturali possiede anche una sua grammatica e morfosintassi, che sono diverse da quella dell’Italiano orale e scritto. Inoltre la sfida è doppia perché si prova a rendere comprensibile, e quindi accessibile, un prodotto culturale di massa, come la canzone, ad un pubblico che ne è escluso a priori. L’Istituto in questo campo è effettivamente molto attivo: cerchiamo di rendere operativo nella pratica quotidiana l’articolo 30 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, che chiede di rendere accessibili tutti i luoghi e i prodotti della cultura, cinema, musei, teatri, biblioteche inclusi”.

Mauro Iandolo, quando è nata l’idea di tradurre le canzoni in Lis?
Essendo figlio di sordi segnanti, fin da piccolo mi dilettavo nel tradurre le canzoni che passavano in radio. Poi da grande, dopo aver concluso la mia formazione in Lis, nel 2011 decisi di unire la lingua dei segni con la danza e la musica, iniziando a produrre videoclip di canzoni del repertorio italiano.

Perché tradurre una canzone in Lis?
Le canzoni italiane raccontano una parte della nostra cultura: tradurle in Lis può abbattere le barriere tra il “mondo sordo” e quello udente

Una volta tradotto il testo di una canzone, come può una persona sorda “ascoltarne” la musica?
Le persone sorde riescono a percepire il ritmo grazie alle vibrazioni, al movimento del corpo del segnante e grazie all’esecuzione del segno che segue l’estensione della parola cantata

Quali canzoni ha tradotto finora? Quali le hanno dato maggior soddisfazione?
Sono molte le canzoni che ho tradotto, quelle che più mi stanno a cuore sono: “Luce” di Elisa, “La differenza tra me e te” di Tiziano Ferro, “Albachiara” di Vasco Rossi e “L’ anima vola” di Elisa.

Pensa che ci sia un futuro per questo “genere”? Che riscontro sta ricevendo?
Questo tipo di performance è già molto richiesta negli altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, dove interpreti sono presenti anche nei concerti di artisti internazionali del calibro dei Red Hot Chili Peppers, Pink, U2. In Italia sta aumentando in questi anni l’interesse verso questa arte, sia da parte di sordi che di udenti.

Quali sono le principali difficoltà nel tradurre una canzone in Lis?
Sciogliere le metafore della lingua italiana e riuscire a seguire la corretta struttura della Lis in base al ritmo.

In cosa consisterà il corso? Quali competenze deve acquisire chi vuole fare questo lavoro?
Durante la prima parte, saranno illustrati i principali stili artistici della cultura sorda e quanto di questi stili è presente nella musica visiva. Verranno analizzate anche le differenze tra canzone in Lis e musica visiva. Nella seconda parte, invece, i partecipanti si cimenteranno nella realizzazione di una performance di musica visiva. In generale, chi è interessato a fare questo lavoro deve avere una buona conoscenza della cultura sorda e delle sue sfumature linguistiche. (cl)

Redattore Sociale http://www.redattoresociale.it

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