Il repertorio del coro Mani Bianche
Al momento il coro è composto da venticinque ragazzi, per la maggior parte sordi. Il repertorio è vasto ed è frutto della commistione maturata dagli incontri precedenti avuti con altri cori: “Senza dubbio l’inno di Mameli è il cavallo di battaglia – ha spiegato Infantino – ma ci sono anche Nel blu dipinto di blu e Va, pensiero. Senza dimenticare pezzi di Mina o di Jovanotti. Il coro è seguito da una equipe multidisciplinare. L’unione tra sordi e udenti dà vita a una voce unica, dove ognuno si esprime con le proprie caratteristiche”.
Il supporto degli adulti sordi
L’attività al momento è ferma: riprenderà l’8 gennaio e a seguire ci sarà un concerto che, per adesso, è top secret. Il coro, intanto, si tiene in allenamento. Grazie al supporto degli adulti sordi che, ha sottolineato Mimma Infantino, rappresentano un modello di identificazione: “Sono sempre con noi, danno un aiuto fondamentale”. Sostegno che, per altri aspetti, arriva pure da chi vive in zona: “Ultimamente da Casalotti sono venuti a conoscenza del progetto. Si tratta di una famiglia al cui interno ci sono due sordastri, affetti cioè da una perdita uditiva di livello medio. Ebbene, questa famiglia si è aggregata al coro. Vederli insieme è bellissimo”.
La nascita del coro Mani Bianche Roma
Ma come è nata l’idea? Mimma Infantino ha spiegato: “Il coro delle mani bianche si ispira al coro Manos Blancas nato in Venezuela nel 1999, un progetto finanziato dal governo e dedicato ai bambini di strada con deficit visivi, uditivi, cognitivi, motori e autistici. Il primo coro, in Italia, si è formato ad Udine. Nella Capitale, invece, è approdato grazie a Giovanna Marini, ricercatrice e divulgatrice musicale. L’incontro che ho avuto con lei – ha terminato – è stato importante e ha dato il là alla formazione di questo laboratorio integrato”. A dettare la linea, dopotutto, è proprio una frase della stessa Marini: “L’educazione alla musica pone le premesse per la formazione di una comunità inclusiva, dove tutti hanno lo stesso accesso ad un’educazione musicale di alta qualità, e dove barriere economiche, di disabilità, non limitano lo sviluppo dell’identità personale e la partecipazione sociale, generando nuovi modelli e stimoli per la creatività”. Per chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni, può inviare una mail a manibiancheroma@gmail.com o visitare la pagina Facebook.