Brescia, con «Open» il Teatro Grande si apre a chi è cieco e sordo

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Calze di seta, occhi bistrati di nero e giubbino di pelle, la consumatrice di uomini respinge tenenti e toreri tra i tavolini pieni di fumo di un’osteria di Siviglia: della Carmen sfrontata e vulnerabile di Frédéric Roels, in scena il 24 novembre, non perderanno un’aria.

di Alessandra Troncana

Il progetto

Sfioreranno i costumi di scena e il palco prima che si alzi il sipario, sentiranno ogni nota e il racconto di quello che accade tra un atto e l’altro: con «Open – Il Grande accessibile», il progetto condiviso con lo Sferisterio di Macerata e Sennheiser attraverso il preziosissimo contributo della professoressa Elena Di Giovanni, il Teatro Grande di Brescia diventa il primo in Italia a rendere fruibile i propri spettacoli a un pubblico di disabili visivi e uditivi.

Ai secondi è riservata una visita guidata Lis alle 17 di venerdì che racconterà la storia del Grande e l’opera di Bizet. La sera, scaricando l’app gratuita sul cellulare o tablet, i non udenti potranno regolare il suono con la tecnologia Sennheiser e le cuffie. I non vedenti, cui saranno riservate esperienze tattili prima degli spettacoli (la prima è il 26 alle 15.30), ascolteranno una descrizione dell’opera e dell’allestimento fino all’ultimo atto. Dopo la «Carmen», il progetto si ripeterà con il «Rigoletto» il 30 novembre e il 2 dicembre. Ci sono 60 posti a spettacolo (30 per ogni percorso), la partecipazione è gratuita: accessibilita@teatrogrande.it.

«Per noi – ha detto il soprintendente Umberto Angelini – l’eccellenza è una malattia contagiosa: stavamo pensando da tempo a questo percorso. È un progetto in divenire: l’idea è di proseguire con la stagione concertistica e altri spettacoli, ma vorremmo anche organizzare visite guidate a teatro. Vogliamo entrare in punta di piedi in un mondo cui speriamo di essere utili.».

ale.troncana@gmail.com

http://brescia.corriere.it/

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