Notre Dame de Paris in Lis

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Il 27 maggio scorso, per la prima volta in Puglia, è andato in scena il celebre e musical “Notre Dame de Paris in Lis”, ospitato dall’Auditorium Legione Allievi Guardia di Finanza di Bari in Viale Europa. Ho assistito allo spettacolo con tutta la mia famiglia e Francesco Cistulli, detto “Franco 16”; tra i coristi segnanti in Lis c’era anche la turese (vive a Turi) Alba Laudadio.

di Pietro Carenza

27455365426_292318fd00_nIl musical “Notre Dame de Paris in versione Lis” prodotto da David Zard, è completamente accessibile sia ad un pubblico di sordi che di udenti. L’ideatrice e regista è Laura Santarelli del Tg Uno Rai Lis, direttrice della Scuola Interpreti Lis dell’Accademia Europea Sordi e Presidente della stessa Accademia, figlia di sordi da generazioni.

Prima dello Spettacolo si sono esibiti due ballerini sordi, Savino ed Angela. Il musical è stato messo in scena dalla compagnia teatrale dell’Accademia Europea Sordi; gli attori principali, tutti segnanti in LIS, sono Arianna Casu (Fiordaliso), Andrea Falanga (Quasimodo), Caterina Musio (Clopin), Saira Palombi (Gringoire), Giulia Pasquini (Esmeralda), Manolo Vacca (Febo) e Carlo Wialletton (Frollo), con la partecipazione del coro delle allieve dell’Accademia Europea Sordi di Bitonto, coreografie di Giovanna Rinaldi. Sul palco c’erano attori e danzatori che, oltre a muoversi e recitare, interpretavano le parole delle canzoni segnando in Lis, mentre su schermo veniva trasmessa la versione dell’opera andata in scena all’Arena di Verona con i sottotitoli in italiano: identici i costumi e i movimenti scenici, diverse le movenze degli attori sul grande schermo e sul palcoscenico.

È stato uno spettacolo bellissimo che ha riproposto ancora una volta il tema del riconoscimento della Lis, una lingua – quella dei segni – riconosciuta in numerosissimi paesi come una vera e propria lingua, ma non ancora in Italia. Tale iniziativa si pone quindi come obiettivo quello dell’abbattimento delle barriere della comunicazione, consentendo ai sordi di seguire l’opera insieme agli udenti allo scopo di garantire in termini di accessibilità l’applicazione di un diritto sancito dalla Convenzione Onu per le persone in condizioni svantaggiate.

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