“Sono donna, lesbica e disabile: lottiamo in piazza per i diritti di tutti anche dopo il Covid”, l’appello di Maria Rosaria

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“Mi farebbe piacere sapere che passata questa pandemia il popolo, donne e uomini insieme, continuasse a scendere in piazza per i diritti umani e che si continuasse a lottare per chi voce non ne ha”. Questo è l’appello lanciato sulla sua pagina Facebook da Maria Rosaria Malapena, un’attivista della comunità Lgbt napoletana. In questi ultimi giorni, nella maggior parte delle grandi città italiane, stiamo assistendo ad una serie di manifestazioni per protestare contro l’entrata in vigore del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Le nuove misure restrittive indicate dall’ultimo Dpcm, infatti, hanno provocato rabbia e scontento in tutte le persone dei settori più colpiti, dalla ristorazione al mondo dello spettacolo.

Migliaia si sono riversati nelle piazze di tutta Italia per chiedere un passo indietro sulle nuove misure messe in atto, che in alcuni casi risulterebbero deleterie per chi già da mesi è in ginocchio. Lo scorso lockdown ha già piegato molte attività commerciali ma anche i singoli individui, che a livello economico ed emotivo si sono ritrovati ad affrontare il mostro Covid. Maria Paola pone l’accento sulla forza e sulla tenacia delle persone che stanno scendendo in piazza nell’ultima settimana per i loro diritti sacrosanti. Ma, nel contempo, ci tiene a raccontare la sua storia e a specificare quanto sia importante che la stessa fermezza che li ha spinti a protestare contro le restrizioni dovute all’epidemia coronavirus, venga impiegata anche per tutti i diritti.

“Sono donna, lesbica, disabile e napoletana”, racconta Maria Rosaria. “Ho una fidanzata che vive in Toscana e siamo molto innamorate l’una dell’altra. Ho una madre non più giovanissima di cui devo prendermi cura e ho sempre lottato tantissimo per me e per gli altri per una vita ed una società migliore. Da febbraio con l’epidemia covid-19 è diventato per me tutto più complicato”. La donna spiega quante difficoltà ha dovuto affrontare in questi 9 mesi e quanti ostacoli ancora sta continuando a superare data la sua condizione di disabilità. “Non mi è facile indossare e togliere la mascherina, con la mia patologia soffro di nausea e mi viene da vomitare. A marzo e ad aprile non ho potuto vedere la mia fidanzata e le sofferenze sono state tante. In questi giorni che il popolo si sta ribellando per le nuove restrizioni, mi farebbe piacere sapere che una volta terminata la pandemia continuerà lo stesso a scendere in piazza per la lotta ai diritti umani”.

Maria Rosaria Malapena è stata la prima ragazza lesbica e disabile a diventare tassista onoraria nella sua città, Napoli. Affetta da tetraparesi spastica, la donna ha difficoltà di deambulazione e movimento, e rispettare le misure di prevenzione dettate dall’emergenza coronavirus per lei è un grande sacrificio. Ma della sua malattia ne ha fatto un punto da cui ripartire per prendersi in mano la sua vita e lottare per i diritti, anche in questo periodo così difficile per tutti. Il suo dunque è un appello a fare in modo che tutto il popolo unito possa condurre la stessa battaglia: contro il Covid e per i diritti umani.

 

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