Disabile lasciato senza carrozzina si rifiuta di scendere dall’aereo: “Privato di autonomia”

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Fanpage.it ha raccontato la storia di Dario Dongo, un passeggero paraplegico, costretto ad attendere quaranta minuti nella cabina dell’aereo allo sbarco nell’aeroporto di Fiumicino, perché non ha ricevuto la sua ruota motorizzata.

La denuncia: “Episodi spiacevoli, disabili privati di autonomia”.

“I disabili hanno diritto a ricevere davanti alla porta dell’aereo i loro dispositivi per la mobilità. E se l’agente di rampa dimentica una sedia a rotelle o il suo motorino, il passeggero ha diritto di rifiutarsi di uscire dall’aereo”. Sono le parole di Dario Dongo, un uomo con disabilità motoria che ha denunciato più volte di essersi trovato sprovvisto dei dispositivi di cui ha bisogno per spostarsi in autonomia all’atterraggio con Alitalia nell’aeroporto di Fiumicino. Dario, affetto da cinque anni da paraplegia, si muove da solo grazie ad una ruota motorizzata che si aggancia alla sua carrozzina, che puntualmente allo sbarco nello scalo romano tarda ad arrivare. “Non è la prima volta che capita, viaggio molto e spesso e questi disagi mi capitano solo nell’aeroporto Leonardo Da Vinci” ha spiegato a Fanpage.it. La sua sedia a rotelle e la sua ruota motorizzata vengono prelevati dal personale durante l’imbarco e conservati in un comparto apposito. Una volta atterrati, il personale di rampa in servizio, una volta scesi gli altri viaggiatori, ha il compito di riportarli al passeggero, per consentirgli di lasciare autonomamente la cabina.

“Disabili privati della propria autonomia”

L’ultimo episodio in cui Dario è rimasto coinvolto risale alla serata di mercoledì scorso 23 settembre, quando l’uomo è atterrato a Fiumicino con un volo delle 20.30 ed è arrivato a casa alle 23, dopo un’attesa durata ben quaranta minuti. “La mia ruota motorizzata non arrivava, mi sono ostinato a non scendere dall’aereo fino a quando il personale di rampa non me l’ha portata. Questi episodi sono spiacevoli per le persone che convivono con una disabilità, perché ci si sente privati della propria autonomia”. Dario inoltre alla riconsegna, come spesso accade, ha trovato il suo dispositivo danneggiato, perché non maneggiato con cura: “Stavolta ho riscontrato un guasto all’acceleratore, in passato ho subito danni al telaio”.

“Sbarco prioritario e sedie reclinabili in sala d’attesa”
Dario, avvocato, presidente dell’associazione Egalité e membro dei Comitati direttivi Disability Pride Italia e Senegal, ha inviato una lettera al presidente dell’ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), facendo presente l’accaduto e richiamando il regolamento europeo che tutela l’assistenza al trasporto delle persone con disabilità. Ha chiesto inoltre di prevedere lo sbarco prioritario per i passeggeri disabili, specialmente per coloro che hanno una mobilità ridotta e che magari devono affrontare scambi con tempi stretti. “Farli scendere dalla cabina dell’aereo per ultimi è una discriminazione” spiega Dario. Altra questione posta ad Enac sono le sale d’attesa: “Ho chiesto di dotarle di sedie declinabili, con supporto per allungare le gambe e rendere meno difficoltosa l’attesa del volo.

 

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