Sabrina è una persona speciale, si capisce subito appena la conosci. Sabrina è una persona solare, con una grande determinazione, quella che devi avere per forza, se vuoi portare a termine un Ironman.
Ma solo dopo si comprende che la determinazione di Sabrina nasce da qualcosa di diverso; non dalla necessità di mettersi alla prova, superare i propri limiti e prendersi delle soddisfazioni personali, ma dalla volontà di superare altri limiti: quelli che, a volte, la vita ti impone e a cui non ti puoi piegare, se vuoi continuare a vivere.
L’incidente
Dieci anni fa in seguito a un banale tuffo, Davide, il marito di Sabrina diventa tetraplegico. Sabrina rinuncia al suo lavoro da architetto per dedicarsi completamente a Davide. Lui non è più lo stesso, lei nemmeno, finché un giorno, sulla Promenade di Nizza, vedendo la partenza della gara dell’Ironman, Sabrina decide di reagire e sfidare se stessa e quei limiti che sembrano impossibili da superare. Inizia ad allenarsi per portare a termine il suo primo Ironman a Zurigo, nel 2016, e da quel momento in poi la vita di Davide e Sabrina ha un nuovo inizio. Sabrina è gambe e braccia per Davide, ma il cuore di Davide nuota, pedala e corre con Sabrina, in ogni allenamento, in ogni gara. Ora Sabrina vuole dimostrare a tutti, che i limiti della disabilità si possono superare, che tutti possono riavere una nuova vita.
L’occasione è la Race Across Limits: Sabrina partirà il 14 luglio per percorrere 2.200 km in bicicletta, da Monza a Santiago di Compostela, con l’obiettivo di raccogliere donazioni per la Fondazione C.O.ME Collaboration Onlus che si occupa di trattamenti osteopatici, gratuiti, a neonati e bimbi disabili in Italia e nei paesi più poveri del mondo. La sua impresa si snoda in diciotto tappe che attraversano l’Italia, la Francia passando per Lourdes e la Spagna. Una corsa aperta a tutti quelli che hanno voglia di partecipare, mettendosi in gioco e pedalando insieme a Sabrina per una nobile causa. Una corsa per superare i limiti della disabilità.