Ci sono innovazioni utili che possono migliorare la vita alle persone meno fortunate, come ad esempio i portatori di disabilità. La tecnologia di cui vi parliamo oggi si chiama “Eye Tracking” e non rappresenta una novità in senso assoluto, ma la sua introduzione nel segmento mobile a tutti gli effetti lo è.
Molto interessante il lavoro svolto da due studenti della DTU (Technical University of Denmark), che hanno voluto ricreare la stessa funzionalità software attualmente utilizzata in complesse installazioni su Personal Computer, rendendola compatibile con gli smartphone di ultima generazione.
Grazie ad essa, ciò che ora richiede l’ausilio di strumentazioni complesse presenti principalmente all’interno di strutture ospedaliere potrebbe presto diventare fruibile con gli smartphone di utilizzo quotidiano.
Che cos’è l’Eye Tracking? Innanzitutto cominciamo dicendo che si rivela particolarmente utile per tutte quelle persone affette da paralisi causate da danni cerebrali, malattie del sistema nervoso come la SLA, ed in generale in tutti i casi di patologie neurologiche che non consentono di parlare o utilizzare tastiere o mouse. L’Eye Tracking permette di rilevare il movimento oculare traducendolo in input specifici, consentendo così non solo la scrittura, ma anche la comunicazione e l’interazione con l’ambiente circostante grazie alla lettura automatica del testo creato, trasformato in parole da una voce artificiale.
In applicazioni più complesse che necessitano di apparecchiature aggiuntive risulta anche possibile controllare tecnologie domotiche, nel concreto permettendo ad esempio l’avvio di elettrodomestici, accensione delle luci, apertura o chiusura delle porte e molto altro a seconda del software utilizzato.
L’arrivo dell’Eye Tracking sugli smartphone apre a nuovi scenari d’utilizzo e potrebbe consentire presto una sorta di “snellimento” inerente l’hardware necessario, pensiamo ad esempio alla facilità d’installazione di un supporto smartphone su una sedia a rotelle rispetto all’ingombro attuale di un PC con pari funzionalità.
A detta dei suoi inventori, la tecnologia Eye Tracking applicata al mobile offrirebbe inoltre ingenti vantaggi in termini di costi, perchè implementabile in modo semplice su dispositivi comunemente in commercio.
Le basi sono state create, ora i due creatori Elias Lundgaard Pedersen e Frederik Østergaard passeranno al deposito della domanda di brevetto ed il passo successivo sarà trovare degli investitori che credano nel progetto, per maggiori informazioni vi rimandiamo alla ricerca originale pubblicata sul sito dell’Università della Danimarca al seguente link.