La scomparsa di padre Giustino Rovai

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Avere e coltivare il dono di dare la parola ai muti e l’udito ai sordi. La vita di padre Giustino Rovai, morto quasi centenario nei giorni scorsi al Convitto ecclesiastico di Firenze, è stata modellata sull’ “Effatà”, “Apriti”, parola con cui Gesù, dicono i Vangeli, guarì un sordomuto.

Sono stati veramente tanti quelli che hanno potuto vivere meglio grazie a don Giustino e alla Piccola Missione per i Sordomuti fondata da Giuseppe Gualandi.

Il “Gualandi” di Firenze, aperto in via di Ripoli nel 1884, è stato chiuso nel 2019 (la prima sede era stata in via del Ponte all’Asse). Rovai era nato a Reggello nell’ottobre del 1924. Entrò nella Piccola Missione nel ‘30 e operò come insegnante e missionario dei sordi nei diversi istituti Gualandi italiani. Consigliere generale, segretario della Piccola Missione e anche assistente ecclesiastico del Movimento apostolico sordi (Mas).

Firenze l’aveva visitata più volte, ma vi si è stabilito negli ultimi anni, raggiungendo da Roma il Convitto ecclesiastico dove era stimato e circondato dall’affetto di tutti.

Michele Brancale

 

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