Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani (Miani) si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute.
Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione e si consacrò a Dio. Nel 1518 si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l’ordine di Chierici Regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo.
Nel suo sistema pedagogico Girolamo Emiliani infatti non separava mai la formazione cristiana da quella umana: la pratica del vangelo deve aprire contemporaneamente le porte del cielo e quelle del mondo.
Il fondatore morì di peste Somasca di Vercurago, Lecco, l’8 febbraio del 1537, mentre assisteva dei malati.
Emiliani appartiene a quel gruppo numeroso di santi pieni di carità che sono fioriti nei secoli nella Chiesa.
Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata.
I Padri Somaschi si sono occupati dei sordomuti: prima dirigendo una sezione dell’Istituto Manin di Venezia dal 1861 al 1873 e poi, chiamati dal papa Gregorio XVI, assumendo la direzione della sezione maschile dell’Istituto Pontificio per Sordomuti (oggi Istituto Statale) di Roma, dal 1842 al 1904.
Furono loro a suggerire al Papa Pio IX di dichiarare San Francesco di Sales protettore dei Sordomuti.
P. Vincenzo Di Blasio