Andrea Ferrari (1850 – 1921) nacque a Palanzano (Parma). Vescovo di Guastalla e poi di Como, divenne cardinale di Milano e assunse il nome di Carlo, in onore di san Carlo Borromeo.
Fu sempre vicino al suo popolo con le visite pastorali, con l’attenzione alla gioventù, alla buona stampa, alla musica sacra. Sostenne la fondazione dell’Università Cattolica e l’Opera assistenziale che da lui prese il nome e che si distinse per attività a favore di tutti i ceti della popolazione.
Diceva: “Diamo a tutti il Pane della vita senza attendere che ce lo domandino. Persuadiamoci che è assolutamente necessario uscire dalle nostre case, poiché tocca al pastore cercare le pecorelle; e chi vuol fare pesca più abbondante, ascolta le parole del Salvatore, e non sta in casa, ma va al mare, getta l’amo e non rimane a riva, ma spinge la barca al largo dove le acque sono più profonde”.
Arcivescovo di Milano per 27 anni, nell’ultimo periodo della vita soffrì di un tumore alla gola e restò muto. Nel 1918 la sua voce, così squillante, incominciò sempre più spesso ad abbassarsi e subì numerosi interventi chirurgici. Nel novembre del 1919, durante i festeggiamenti per l’anniversario del suo ingresso in diocesi, ai giovani che lo osannavano, con le lacrime volle dire qualcosa come era solito. Ma non poté…
Durante i mesi della sua malattia migliaia di persone fecero ressa per visitarlo. Fu l’ultima, più efficace e più faticosa di tutte le sue visite pastorali.
Al dottore che l’assisteva diceva: “Mi lasci morire in pace secondo le leggi della natura, ché in questo vedo meglio rappresentato il volere di Dio. Del resto, se c’è da soffrire, soffro volentieri per amore di Dio”.
Da parte sua il medico annotava: “è rassegnato e sereno…mai nessun segno d’impazienza, di sofferenza, di stanchezza nei patimenti si legge nel suo volto. Innalza gli occhi al cielo e con la mano destra, allungando l’indice verso l’alto, par che dica: sia fatta la volontà di Dio…Mi pare di essere stato alla presenza di un animo superiore, di un santo, di un eroe della fede”.
Morì il 2 febbraio 1921, alle ore 17,55, mentre fuori le campane suonavano l’Ave Maria.
Venne sepolto nel duomo di Milano dove ancora oggi le sue spoglie sono venerate.
Fu beatificato dal papa San Giovanni Paolo II il 10 Maggio 1987
“Questo vescovo e cardinale è annoverato tra i grandi santi del nostro secolo: spiriti di Dio che conobbero la sofferenza, le difficoltà ma che, abbracciati a Cristo, contribuirono a esprimere concretamente la ricerca della perfezione umana e cristiana”.
Il martirologio romano lo celebra il 2 febbraio, mentre la Chiesa Ambrosiana e la diocesi di Como lo celebrano il 1° febbraio.
Il Cardinal Ferrari nel 1921 approvò l’ACIS, l’Azione cattolica italiana sordoparlanti, fondata a Milano da Giovanni De Carlis. L’ACIS milanese in realtà sorse con la denominazione di Unione Giovani Cattolici Italiani. Assunse il nome attuale nel 1943.
P. Vincenzo Di Blasio