Fu un pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia.
Spinto dall’ardente desiderio di diffondere il Vangelo, annunciò con impegno Cristo a innumerevoli popolazioni in India, nelle isole Molucche e in altre ancora, in Giappone convertì poi molti alla fede.
Morì in Cina nell’isola di Sancian, stremato dalla malattia e dalle fatiche, il 3 dicembre 1552.
Sepolto nella chiesa dei Gesuiti di Goa, il suo braccio destro fu inviato a Roma, dove si conserva, dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù, chiesa madre dei Gesuiti.
Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio, fu proclamato santo insieme a Ignazio nel 1622 da papa Gregorio XV.
Nel 1927 fu proclamato Patrono delle missioni assieme a santa Teresa di Lisieux.
É ricordato dalla Chiesa cattolica il 3 dicembre.
Alla sua figura si richiama la congregazione dei Fratelli di San Francesco Saverio (Fratelli Saveriani).
Il 4 giugno 1923 un bambino sordomuto, assai noto nel suo paese di San Cesareo, fu condotto a Lecce dalla madre. Questa, davanti alla reliquia di San Francesco Saverio con fervore chiese la grazia per suo figlio.
Sospese le preghiere, la mamma si recò in sacrestia, ritornando, poi subito presso il bambino, che le andò incontro chiamandola per nome. Egli continuò poi a parlare.