Beato Gabriele Ferretti (1385-1456) francescano detto l’Angelo di Ancona

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Nacque in Ancona dalla nobile famiglia Ferretti nel 1385. Il Conte Liverotto, suo padre, e Alvisia, sua madre, educarono Gabriele alle più squisite virtù cristiane, specialmente alla purezza che traspariva dal suo comportamento angelico.

Ferretti

A 18 anni si fece Religioso francescano dell’Ordine dei Frati Minori. Nel chiostro studiò filosofia e teologia con raro profitto, per cui ordinato Sacerdote, si dedico con frutto alla predicazione, convertendo molti peccatori. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca.

Nutrì tenera devozione alla Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco del Convento. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca.

Il 12 novembre 1456, dopo una vita piena di virtù e di miracoli a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. Sulla sua tomba inizia subito una processione di infermi, molti dei quali tornano a casa guariti.

Nel 1753 Benedetto XIV decreta l’onore degli altari per il Conte Frate che, proclamato compatrono di Ancona (splendido il sarcofago custodito nella cattedrale di San Ciriaco!) viene festeggiato il 12 novembre.

Presso le Sue spoglie incorrotte, che oggi si venerano nella Chiesa dei Frati Minori in Ancona, si moltiplicano da secoli grazie e miracoli; e i malati benedetti con l’olio della lampada del Beato Gabriele, ottengono la sua celeste protezione.

Di lui si racconta anche di una signorina che aveva perduto la favella. Accese una candela presso la tomba del Beato e tenendo in mano il cero, simbolo della sua viva fede, implorava la guarigione.

D’un tratto la sua lingua si sciolse, e ricominciò a parlare perfettamente.

P. Vincenzo Di Blasio

 

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