6 agosto “Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti (Mosè ed Elia), manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l’immagine di Dio, secondo la quale l’uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo”. (Martirologio Romano).
Passi biblici che presentano l’episodio della trasfigurazione: Matteo 17,1-8; Marco 9,2-8; Luca 9,28-36. “…Arrivò una nube e li avvolse e da essa uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo», la stessa voce che si era udita quando San Giovanni Battista aveva battezzato Gesù sulle rive del Giordano: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,9-11).
Raffaello Sanzio nella tavola Trasfigurazione di Gesù Cristo (1518–1520), conservata nei Musei Vaticani, alla gloria di Cristo e alla voce del Padre, nella parte bassa della tavola contrappone le miserie umane presentando la guarigione dell’epilettico “sordo e muto”, come narrato da San Marco (Mc. 9, 14ss):
“Sceso dal Monte Tabor, Gesù vide una grande folla agitata che parlava con i suoi discepoli e) “Domandò loro: -Perché disputate con essi?- Uno della folla gli rispose: -Maestro, ti ho condotto mio figlio che ha uno spirito muto: dovunque se ne impossessa lo atterra e il ragazzo fa la schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce; ho detto ai tuoi discepoli di cacciarlo, ma non hanno potuto -.
Egli rispose loro e disse: -…Conducetelo a me- e glielo portarono… Gesù vedendo la folla accorrere, sgridò lo spirito immondo e disse: -Spirito sordo e muto, io te lo comando, esci da lui e non entrarci più-. Lo spirito gridando e straziandolo forte uscì…” .
P. Vincenzo Di Blasio