Rita da Cascia, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457). Beatificata da papa Urbano VIII nel 1628, è stata proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.
Sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio. In seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione.
Il 22 maggio la sua festa.
Dalla biografia di Santa Rita, riprodotta nel primo volume della Documentazione ritiana antica, si osserva che fin da allora accanto all’arca di Rita si vedevano “molte immagini d’argento, di cera, di figure in tavole ed in tela, di ferri, di catene di schiavi, di canne rotte di schioppi”, il tutto “fedelissimamente registrato dai Notai alla presenza dei testimoni.
Presso il sacro corpo di Rita, scrive il biografo Padre Cavallucci, “si vede molti infermi e feriti essere risanati di gravissima infermità, molti ciechi essere stati illuminati, molti muti a nativitate aver ricevuto la loquela, stroppiati e zoppi essere stati risanati”.
In questa biografia si citano quarantasei miracoli, i primi undici dei quali risalgono tutti al 1457.
Ecco quelli che ci interessano maggiormente:
Pure nello stesso mese (maggio) una donna chiamata Cecca d’Antonio sorda da un orecchio per cinque anni continui, invocando principalmente l’Onnipotente Dio e la Beata Rita fu liberata con chiarissimi segni in presenza di molto popolo.
Nel giorno medesimo Cecca di Gio. da Biselli di Norcia essendo nata muta, come testificano i parenti ed altri che vennero seco a visitare il detto corpo, fattene devote orazioni comincio a parlare e dire Ave Maria ed altre parole, con grandissimo stupore dei parenti e di tutto il popolo.
A dì 7 Mattia di Cancro da Rocca Indulsi di Norcia essendo nata muta e condotta dai suoi parenti al detto corpo facendosi orazione da tutti i circostanti, ottenne gratia da Dio di parlare con la lingua sciolta, e fu di stupore a tutte le genti, che la sentirono parlare, e sopra ciò furono fatte processioni da tutti i Sacerdoti ed una Predica dal R.P. Maestro Giovanni Pauletti da Cassia.
Nel detto giorno Cecco d’Antonio di San Cipriano dalla Matrice muto dalla nascita condotto dal suo Padre al corpo della Beata Rita con caldissime orazioni fermatosi due giorni, ricevette la grazia della loquela con grandissimo stupore di tutto il popolo.
Come si può constatare, le guarigioni miracolose riguardano le malattie più diverse, anche cecità e mutismo risalenti alla nascita. Altri miracoli di guarigioni da difficoltà di parola, ascessi e cancro alla gola erano avvenuti tra il 1447 e il 1603.
Il Padre Cavallucci informa che questi ed altri miracoli sono stati accuratamente accertati e protocollati.
P. Vincenzo Di Blasio