Sono tre i gradi del sacramento dell’Ordine Sacro: episcopato, presbiterato e diaconato. Ai diaconi, si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica, “compete, tra l’altro, assistere il vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità”.
Dopo il Concilio Vaticano II “la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato come un grado proprio e permanente della gerarchia, mentre le Chiese d’Oriente lo avevano sempre conservato”. “Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati – si sottolinea nel Catechismo della Chiesa Cattolica – costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa”.
Nel mondo, i diaconi permanenti sono quasi 47 mila.
I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo.
A loro è rivolta l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di maggio:
“I diaconi non sono sacerdoti in seconda. Fanno parte del clero e vivono la loro vocazione in famiglia e con la famiglia. Si dedicano al servizio dei poveri che portano in sé il volto di Cristo sofferente. Sono i guardiani del servizio nella Chiesa”.
“Preghiamo affinché i diaconi, fedeli al servizio della Parola e dei poveri, siano un segno vivificante per tutta la Chiesa”.
LA SPIRITUALITÀ DEL SERVIZIO secondo Mons. Francesco Lambiasi è caratterizzata da 3 parole:
– Gratitudine… senza questo profumo il servizio si riduce a servitù e fa percepire solo l’odore dei nostri sforzi e delle spossanti fatiche;
– Gratuità… siamo e dobbiamo sentirci sempre come servi inutili;
– Gioia… frutto saporoso di un servizio umile, fedele, generoso: è la gioia di servire alla gioia altrui.
Cari diaconi, possiate cantare con Maria, la Serva del Signore: L’anima mia magnifica il Signore!
P. Vincenzo Di Blasio