La leggenda narra che, il 22 aprile del 1557 un contadino di nome Bertolino, vide una luce abbagliante mentre si riposava sotto una pianta di ulivo. Al centro di quella grande luce c’era la Vergine sorridente che lo incaricava di riportare alla comunità la sua volontà di far ergere in quel luogo un Santuario. Bertolino non fu creduto, venne deriso, scacciato, apostrofato fino a dubitare egli stesso di quanto aveva visto o creduto di vedere.
Una nuova apparizione lo rincuorò e, ancora una volta, si recò dal Governatore per avanzare la richiesta della Vergine. Quest’ultimo, preso da un moto d’ira per l’insistenza, ordinò ad un servitore di picchiarlo brutalmente, ma la Vergine lo paralizzò e lo rese muto.
Tra lo stupore e lo sgomento per l’accaduto il Governatore si recò, insieme ai presenti, sul luogo indicato da Bertolino e lì i fedeli videro distintamente la Vergine splendente.
Alla base dell’ulivo sgorgò anche una fonte di acqua pura, ancor oggi esistente ed il primo ad essere miracolato da quelle acque fu proprio il servitore che aveva malmenato Bertolino che riacquistò l’uso del corpo e della parola.
Ancora oggi chi si bagna con l’acqua della sorgente è benedetto dalla Madonna dello Splendore.
Il santuario “dello Splendore” è assai caro ai sordi abruzzesi e marchigiani che a Giulianova hanno frequentato le scuole dell’Istituto Gualandi per i Sordomuti.
P. Vincenzo Di Blasio