S. Agostino di Ippona (354 – 430)

0
480 Numero visite

Vescovo e dottore della Chiesa: convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant’Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell’odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.

 

Nelle sue numerose opere ha un’attenzione specifica ai sordomuti e al linguaggio dei gesti, con considerazioni sugli argomenti dell’udito, della voce, della sordità, del mutismo, dell’espressione del pensiero attraverso i gesti, della mimica specifica dei muti, della pantomima dei teatri.

Agostino, che a Milano aveva conosciuto e osservato i sordomuti, nel De Magistro dice che i sordi “esprimono col gesto senza parola non soltanto ciò che si vede, ma molte altre cose e quasi tutto ciò di cui possiamo parlare”, e nel trattato De doctrina christiana ribadisce che “tutti questi segni sono come parole visibili”.

Tuttavia la mancanza dell’udito, aggiunge Agostino, è una minorazione grave che può persino ostacolare l’acquisizione della fede.

Ecco una sua preghiera, tratta dal suo celebre libro Le Confessioni, in cui riconosce di essere stato lui stesso sordo all’amore di Dio:

Tardi ti ho amato

Tardi ti ho amato,

Bellezza tanto antica e tanto nuova;

tardi ti ho amato!

Tu eri dentro di me, e io stavo fuori,

ti cercavo qui, gettandomi, deforme,

sulle belle forme delle tue creature.

Tu eri con me, ma io non ero con te.

Mi tenevano lontano da te le creature

che, pure, se non esistessero in te,

non esisterebbero per niente.

Tu mi hai chiamato

e il tuo grido ha vinto la mia sordità;

hai brillato,

e la tua luce ha vinto la mia cecità;

hai diffuso il tuo profumo,

e io l’ho respirato, e ora anelo a te;

ti ho gustato,

e ora ho fame e sete di te;

mi hai toccato,

e ora ardo dal desiderio della tua pace.

Agostino d’Ippona, Le Confessioni 10,27

La festa di sant’Agostino si celebra il 28 agosto.

La sua tomba è a Pavia, nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.

P. Vincenzo Di Blasio

L'informazione completa