San José Gabriel del Rosario Brochero soprannominato Cura Gaucho o Cura Brochero

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Giuseppe Gabriele del Rosario era il quarto dei dieci figli di Ignazio Brochero e di Patrona Dávila. Nel 1856 entrò nel Seminario di Nostra Signora di Loreto a Córdoba e due anni dopo frequentò l’Università Nazionale Maggiore di San Carlo, ove conobbe Miguel Juárez Celmán, futuro Presidente dell’Argentina (dal 1886 al 1890), al quale fu legato da forte amicizia.

 

Nel 1866 venne consacrato sacerdote. Quando nel 1867 scoppiò nella provincia Córdoba, come nella capitale, un’epidemia di colera, José Gabriel fu instancabilmente attivo nel soccorso agli ammalati e nell’assistenza ai moribondi. L’anno successivo gli venne affidata la parrocchia di Sant’Alberto, che si estendeva a tutta la Valle di Traslasierra e prese la sua sede nel comune di Villa del Tránsito. Qui si dedicò anima e corpo all’evangelizzazione della popolazione della valle, alla cura degl’infermi ed anche all’organizzazione civile, promuovendo la costruzione di ponti in pietra ed altri manufatti per ottenere un collegamento più rapido con Córdoba.

Durante le sue visite ai parrocchiani rischiò anche la vita e dopo aver condiviso del “mate”, la tipica bevanda argentina, con alcuni lebbrosi, contrasse il loro morbo, diventando SORDO e praticamente cieco.

Morì logorato dalla stanchezza e dalle malattie, in odore di santità, il 24 gennaio del 1914 a Villa del Tránsito. Nel 1916, in suo onore, la città di Villa del Tránsito prese il nome di Villa Cura Brochero.

Nel 1968 si aprì il processo per la sua beatificazione e nel 2004 papa Giovanni Paolo Secondo lo dichiarò venerabile; il 20 dicembre 2012 papa Benedetto XVI firmò il decreto di beatificazione e nel 2013 fu dichiarato beato.

Il 16 ottobre 2016 papa Francesco lo ha canonizzato.

Vincenzo Di Blasio

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