Alle cascate di Sciaffusa, il racconto dei sordi dell’Alto Milanese

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Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Giuseppe Del Grosso dell’associazione sordi dell’Alto Milanese di Legnano sulla gita alle cascate di Sciaffusa. Un momento culturale proposto dal consigliere Emanuele

Era da tempo che desideravo vedere le famose cascate di Sciaffusa non per aver letto chissà di quale rivista ma di un piacevole ed interessante libro scritto dall’ex rettore del Pio Istituto Sordomuti, mons. Giovanni Battista Pasetti (il terzo rettore di Arcisate 1873-1947), che aveva per titolo:”Di là…di qua del Reno”. Una avvincente avventura che aveva peregrinato per studiare e capire nuovi metodi d’insegnamento in quei luoghi ove c’erano degli istituti per i sordomuti svizzeri e tedeschi durante il suo rettorato.

Questa volta grazie da una dritta del nostro consigliere Emanuele esperto di viaggi di cultura, l’Associazione Sordi dell’Alto Milanese di Legnano ha deciso di organizzare tale gita d’alto valore culturale. Infatti oltre ai nostri soci non solo hanno partecipato i simpatizzanti anche gli udenti per quella portata attrattiva. Malgrado quella levataccia mattutina sono intervenuti allegramente una quarantina di partecipanti ad occupare il pullman. Prima di lasciare la dormiente Legnano per una svista l’autista del pullman s’è introdotto in una via chiusa dove abitata il nostro don Luigi…. ci sembrava di averci salutato con una benedizione di buon viaggio. Il viaggio d’andata è durato oltre quattro ore con sosta in un casello autostradale della Svizzera; ed i nostri amici non si sono sfiancati ed annoiati, perché hanno potuto chiacchierare assai.

Sono le quasi undici, il tempo è caldo, l’aria quasi afosa finalmente siamo giunti sulla sponda dell’ansa del celebre fiume Reno a Sciaffusa; di fronte abbiamo potuto guardare con meraviglia le imponenti cascate nel loro precipitare, tanto belle nelle loro acque spumose, bianche di latte. Un vero spettacolo! Immaginate una massa d’acqua di centoventi metri di larghezza a di circa venti metri d’altezza, che precipita in basso, rugge fremendo di un ira epica – il fragore è orrendo, continuo, lamentoso – e s’infrange contro i massi rocciosi, coperti di cespugli, che sorgono dal letto del fiume. Che si riversa poi sul piano vorticosa, fluttuante, spumosa ed emette perenne e diffonde nell’aria, come dalla fronte di un gigante affaticato, una nebbiolina diffusa e leggera, più sensibile nei giorni, come quello d’oggi, freschi e piovosi. quasi tutti di noi si sono imbarcati in un capace vaporetto non per un giretto a distanza ravvicinata alle cascate ma per giungere ad un roccioso isolotto situato in mezzo a quelle immense e sgorganti masse d’acque; dopo esserci saliti su ripidi scalini siamo giunti sulla cima di un insolito avamposto circondato da vorticosi e rabbiosi scrosci d’acqua spumosa rendendoci una visione da mozzafiato.

Nel tardo mezzodì giunti alla riva in gruppi abbiamo proseguito con salutare camminate ed anche salite intorno in quella celebre zona passando prima lungo il ponte ferroviario (anno costruzione 1856), verso il millenario castello di Laufen situato sul un picco dove si poteva gustare dall’alto quel vasto panorama; infine abbiamo proseguito nel cammino fino all’altro ponte pedonale ritornando alla base. Ognuno a diversi intervalli s’è rifocillato col pranzo al sacco…evitanto i carissimi ristoranti e tavole fredde. Nel tardo pomeriggio dopo le diciotto alla chetichella abbiamo raggiunto il pullman e siamo ripartiti sazi di cultura ed con un filo di nostalgia per quel delizioso luogo visitato.

Giuseppe Del Grosso, associazione sordi dell’Alto Milanese di Legnano

http://www.legnanonews.com/

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