Sfido la mia sordità gareggiando con chi non ha handicap

Francesca Baroni pur essendo non udente dalla nascita si è appassionata di ciclocross fino a decidere di gareggiare con atlete che non hanno alcun handicap

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Francesca Baroni ha 22 anni ed è stata quattro volte campionessa italiana di ciclocross e quinta ai mondiali. Pur essendo sorda dalla nascita ha scelto coraggiosamente di gareggiare con chi non ha un handicap come lei.

Francesca infatti porta l’apparecchio acustico fin da piccolissima. Mamma Alessandra e papà Luca sono i suoi primi tifosi, che l’accompagnano fin dagli esordi. Ecco cosa ha raccontato a Zeta il padre di Francesca:

Mi fido, ma se si facesse male e chiudesse gli occhi, ‘spegnerebbe’ il mondo.

Per questo vogliamo esserci, la seguiamo in auto o con lo scooter durante gli allenamenti.

Pare però che la Baroni senta le macchine in arrivo grazie alle vibrazioni che percepisce. Anche se con la pandemia è divenuto difficile per lei riuscire a comunicare, non potendo leggere il labiale per via dell’utilizzo delle mascherine. Di certo l’impegno da parte sua non è mai venuto meno.

Francesca Baroni: la volontà di gareggiare con atlete che non hanno handicap

francesca baroni_

Francesca Baroni ha raccontato a Repubblica di convivere da sempre con questo handicap. Ecco cosa ha dichiarato:

Quando avevo 10 mesi i miei genitori scoprirono che ero completamente sorda e iniziò subito un percorso di riabilitazione ortofonica.

Ci ho messo 10 anni per imparare a leggere le labbra e per capire che il mondo è fatto di suoni e rumori, non di silenzi.

Riguardo al gareggiare con atlete normalissime, e che non hanno nessun handicap, ha un pensiero ben preciso:

Io stimo e rispetto tantissimo gli atleti paralimpici, sia chiaro, ma credo che le barriere dell’handicap si possano abbattere solo gareggiando contro chi gli handicap non li ha.

Quando, naturalmente, questo sia possibile. Non bisogna restare nel recinto.

Francesca Baroni: una normalissima sorda con il sogno di entrare in Polizia

Francesca Baroni ha ammesso lei stessa che i sordi non sono inseriti nel programma delle Paralimpiadi:

Noi abbiamo quelli che chiamano Giochi silenziosi, però mi sembrano un contentino. Io credo nelle pari opportunità, e se ho un limite cercherò di superarlo.

Io sono normalissima, una normalissima sorda.

Tra i suoi sogni ci sarebbe anche quello di diventare poliziotta ma purtroppo per questa carriera il requisito dell’udito è fondamentale:

La mia disabilità mi impedisce di essere arruolata nei corpi militari e di avere un posto di lavoro anche dopo la carriera agonistica, come quasi tutte le mie colleghe in Nazionale.

Niente Polizia, Fiamme Gialle o Fiamme Oro. È una legge di Stato, ma le leggi si cambiano: sarei fiera di diventare la prima sorda poliziotta.

Francesca Baroni e l’amore per il ciclocross

Francesca Baroni vive a Bozzano, una frazione del comune di Massarosa, vicino Viareggio. La disabilità non l’avrebbe scoraggiata nel praticare lo sport tanto da iniziare a correre dall’età di 6 anni.

Dopo il diploma in ragioneria ha deciso di dedicarsi alla sua principale passione: il ciclismo. L’interesse è nato dopo aver seguito in tv le gare di Ivan Basso, nel 2006, anno in cui il ciclista vinse il Giro d’Italia.

Mentre l’amore per il ciclocross sarebbe nato nel 2010, dopo aver assistito ad una tappa del Giro CX:

Del ciclocross mi piace tutto, non c’è una cosa in particolare, io l’ho sempre definito un amore per me, le sensazioni che mi fa provare sono uniche, indescrivibili. Quando si dice passione si dice tutto

 

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