Fabriano, la squadra dei Royal Lions deve difendere il titolo europeo a settembre del prossimo anno in Turchia
I campioni d’Europa di basket per sordi sognano lo storico bis, ma prima degli avversari devono battere l’effetto economico negativo del Covid e così chiedono aiuto a tutti gli appassionati attraverso una raccolta fondi via web per rendere possibile la trasferta in Turchia. La compagine cestistica fabrianese dei Royal Lions ha già messo nel mirino l’appuntamento di settembre 2021 a Bursa, quando sarà chiamata a difendere lo scettro continentale per club (praticamente l’equivalente dell’Eurolega) conquistato un anno fa a Mosca. In quell’occasione il team cartaio sorprese tutti e per la prima volta alzò al cielo il trofeo, battendo rivali più accreditati e di blasone, inclusa la locale Gloria Moscow, favoritissima alla vigilia e regolata in finale, grazie ad una super prestazione di squadra.
“Ora che abbiamo preso coscienza delle nostre possibilità – spiega il coordinatore del gruppo Paolo Aisa – vorremmo tanto riuscire a difendere quel meraviglioso titolo, ma stiamo incontrando enormi difficoltà. In primo luogo il fatto che, a causa della pandemia, tutte le attività delle associazioni sportive dilettantistiche come la nostra sono state annullate e congelate in attesa di tempi migliori. Inoltre, sempre per effetto del Covid, i nostri sponsor del passato sono in grave difficoltà e non possono più aiutarci”. Da qui l’idea di rivolgersi a tutti coloro che hanno a cuore il team, divenuto di fatto orgoglio regionale e nazionale, attraverso la petizione online sulla piattaforma ‘gofundme’. Chiunque accedendo a quello spazio in rete può versare una qualunque cifra (minimo 5 euro) per contribuire a coprire le diverse spese necessarie per la spedizione in Turchia tra viaggio, vitto e alloggio.
Diverse sono state le donazioni nei primi due giorni della raccolta e la speranza é di arrivare a mettere insieme qualche migliaia di euro, riuscendo così ad avere la certezza di partecipare all’evento internazionale per poi concentrarsi sulla parte sportiva, compatibilmente con le restrizioni in atto sempre per la pandemia. “Siamo atleti sordi – evidenzia Aisa – provenienti da diverse aree dell’Italia, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Campania alla Toscana, dalla Lombardia e al Veneto, includendo ovviamente le Marche. Tutte le iniziative sono a spese nostre, se non riusciamo a trovare chi ci aiuti. Ecco perché abbiamo pensato di ricorrere al buon cuore della gente che può contribuire anche con modestissime somme, quanto è nelle possibilità di ciascuno”.
Il sogno, insomma, non vuole infrangersi, almeno non prima del tempo, visto che sul parquet il team fabrianese ha già dimostrato il suo valore e sarebbe davvero un peccato alzare bandiera bianca senza che qualcun altro abbia dimostrato di essere realmente più forte sotto canestro.
Alessandro Di Marco