Un altro passo in avanti che il presidente Fib, Marco Giunio De Sanctis, sta designando nell’ambito del bellissimo rapporto istauratosi ormai da tempo tra la Federazione Italiana Bocce e il mondo della disabilità: un protocollo d’Intesa tra Fib e Fondazione Don Gnocchi, rappresentata dal direttore generale, Francesco Converti, è stato infatti firmato presso l’Istituto Don Gnocchi, a Milano. “Questo atto è solo un altro mattone della casa che all’interno della nostra Federazione accoglie a piene mani tutto il mondo della disabilità” ha ribadito De Sanctis. “Le bocce sono uno sport per tutti e soprattutto per il mondo paralimpico. Proprio di recente abbiamo firmato una serie di protocolli con altre associazioni di categoria che rappresentano tipologie di handicap con patologie di diversa gravità (UILDM e AMINIL). A bocce possono giocare tutti: i non vedenti, coloro che hanno problemi intellettivi e relazionali e, naturalmente, tutti i disabili fisici“.
“L’unione tra lo sport delle bocce e la disabilità è estremamente importante- ha detto Converti. Un percorso continuo che consentirà ai nostri operatori, ai disabili e alle loro famiglie di provare una vera terapia praticando un gioco bellissimo attraverso momenti di inclusione e aggregazione. Si tratta di una terapia insostituibile rispetto ai normali percorsi terapeutici“. Intanto a Roma nella sede del Comitato Paralimpico la Federazione italiana Bocce e l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare hanno sottoscritto un protocollo d’intesa teso a individuare forme di collaborazione volte a sviluppare l’attività motoria di soci dell’UILDM nella disciplina delle Bocce paralimpiche e della boccia, attraverrsando attività promozionali, didattiche e formative.
“L’entusiasmo e l’energia che dedico a questa disciplina sportiva- ha affermato il presidente della formazione italiana bocce, Marco Giulio De Ssnctis- mi portano a pensare costantemente a nuove forme di collaborazione, sosprattutto per la sfera paralimpica, teso allo sviluppo di una federazione difficilissima, radicata sul territorio e con una tradizione importante a livello mondiale”. “Non è stato facile assistere all’interno della nostra disciplina sportiva con il mondo paralimpico- ha sottolineato il numero uno delle bocce italiane- non poteva essere altrimenti, comunque, poichè, per mia cultura, io ho sempre considerato uguali e con pari dignità sia lo sport per normodotati sia quello paralimpico“. La Federbocce al momento conta un migliaio di atleti paralimpici: 53 sordi, 120 disabili fisici, 130 tesserati alla boccia e 639 intellettivi. In particolare, la boccia ha incrementato i propri praticanti, psssando da venti a 130 da quando è passata sotto l’egida della FIB.
“Mi compiaccio con Marco Giunio De Sanctis per l’intenzione che sta dando allo sport paralimpico tramite la Federazione italiana bocce– ha affermato in avvio di conferenza stampa, il presidente del comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli– la boccia è una disciplina che consente ai disabili gravi di raggiungere i massimi livelli è di realizzare il sogno di ogni spartivo: quello di andare alle Olimpiadi, su questa lunghezza d’onda, possiamo facilmente dimostrare che lo sport non è solo appannaggio dei più belli. La Fib sta raggiungendo un importante traguardo: la divulgazione del concetto dello sport praticabile da tutti per tutti. E questo è un grandissimo risultato, tra i più importanti, già raggiunto da Marco Giunio De Sanctis”. “Accordi come quello tra la FIB e la UILDM-ha concluso Pancalli- vanno nella direzione di aumentare l’offerta sportiva per i disabili con conseguente possibilità di miglioramento della quantità della vita, il vero obiettivo che si deve offrire ai diversamente abili“.
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