“Chiediamo al governo tutele per i nostri diritti, eliminare ogni ostacolo all’accessibilità, assicurando opportunità lavorative concrete e pari dignità”. Dopo anni di battaglie per vedere riconosciuta la LiS (lingua dei segni italiana), la comunità di persone sorde torna in piazza per fare valere i propri diritti.
L’appuntamento è il 27 novembre a Roma, in piazza dei Santi Apostoli, alle ore 10
Sarà presente alla manifestazione anche la Sezione Provinciale Ens (Ente nazionale sordi) Forlì-Cesena con un gruppo di Sordi del territorio romagnolo: “chiederemo ascolto da parte del governo attraverso una “mobilitazione necessaria” per ottenere un riconoscimento concreto e pieno dei diritti e delle opportunità” dichiarano i membri del Consiglio Ens Forlì-Cesena.
Accanto alle misure economiche richieste da tempo, come l’aumento dell’indennità di comunicazione, che rappresenta uno strumento indispensabile per garantire l’accesso ai servizi essenziali, viene richiesto che il governo si impegni a eliminare ogni ostacolo all’accessibilità, assicurando opportunità lavorative concrete e pari dignità. La sordità non dovrà più essere una barriera che impedisce la piena partecipazione alla vita professionale e sociale: il rispetto delle normative sul collocamento mirato e l’implementazione di strumenti che favoriscano l’inclusione devono diventare una priorità assoluta. Cioè che viene richiesto è un cambiamento culturale e istituzionale che assicuri alle persone sorde la possibilità di vivere e lavorare con pari diritti e opportunità rispetto a chiunque altro.
Pur essendo una disabilità invisibile, la sordità ha un impatto profondo sulla vita delle persone: limita la comunicazione, l’accesso ai servizi, la partecipazione sociale e lavorativa. “Invitiamo tutti a partecipare a questa giornata di mobilitazione – aggiungono gli organizzatori – è il momento di unirci e far capire che l’inclusione e i diritti delle persone sorde non possono più essere ignorati”.