27 gennaio, Giornata della Memoria. Per non dimenticare anche lo sterminio delle persone con disabilità

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Nella ricorrenza del 27 gennaio, giorno dedicato alla memoria dell’Olocausto, viene ricordato anche lo sterminio delle persone con disabilità, che non solo è stata una parte a lungo misconosciuta dello sterminio nazista, ma ha rappresentato di fatto il prologo di quello che sarebbe poi accaduto agli ebrei e ai nomadi.

Le persone con disabilità uccise furono più di settantamila con la famigerata  Aktion T4, sulla quale da alcuni anni si è sollevato il velo di silenzio che lo ha invece coperta per molti decenni.

La cosiddetta Aktion T4 fu un accanimento organizzato, iniziato nel 1939, chiuso ufficialmente due anni dopo, ma in realtà proseguito fino al termine del conflitto, segretamente e in modo ancora più crudele.
Vennero uccise tra le 200.000 e le 300.000 persone con malattie ereditarie, con sindrome di Down, con disabilità intellettive, fisiche e tra loro moltissimi bambini. Un Olocausto parallelo tenuto seminascosto per quasi mezzo secolo, realizzato in nome del terribile progetto eugenetico di “difesa della razza” nel quale non trovavano ovviamente posto i malati incurabili e le persone con disabilità o con disturbi psichici.

La Giornata della Memoria è stata istituita in Italia con la legge n° 211 del 20 luglio 2000, il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, nel 1945, da parte dell’Armata Rossa. 78 anni dopo ribadiamo l’importanza del mantenere viva la Memoria e trasmettere alle generazioni più giovani il valore del rispetto e della solidarietà.

Redazione Aipd

 

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